Quando il politicamente è corretto uccide la verità. Nelle ultime ore due fatti di cronaca tutto sommato marginali hanno acceso le ire dei ben pensanti categoria che di solito raggruppa quelli non dotati di pensiero proprio e tanto meno di coraggio.
Il primo episodio. A Trieste apre il primo negozio fuori dall’Austria di Sacher, la celebre pasticceria viennese che dà il suo nome a una delle torte più famose al mondo. Al banco una fetta costa la non modica cifra di nove euro e sui social scatta il linciaggio. Insulto alla povertà.
A difendere la pasticceria arriva il sindaco di Treste, il forzista Roberto Dipiazza che dice: “Se hai soldi vai, altrimenti guardi”. Un po’ quello che succede quando ognuno di noi passa davanti a un autosalone della Ferrari. Doppio linciaggio, doppio insulti.
Su Rai 1 invece, e veniamo al secondo episodio, domenica pomeriggio Mara Venier, conversando al telefono con la madre di Alessandro Impagnatiello le dice: “Sì signora, suo figlio è un mostro”, cosa che la medesima madre aveva appena detto e cosa che pensano tutti, ma proprio tutti gli italiani. Pioggia di proteste dei famosi benpensanti e scuse in diretta della conduttrice.
Ecco, racconto queste due storielle per dissociarmi dal pensiero unico che sta provando in tutti i campi a voler impedirci di dire le cose come stanno o comunque come la pensiamo su ciò che ci circonda. Ha ragione sindaco di Trieste: se non hai i soldi a sufficienza per mangiare una esclusiva fetta di torta Sacher, gira l’angolo e passa alla brioche. Non parliamo di quel criminale che ha ucciso la fidanzata e incinta: ha fatto una cosa mostruosa per cui definirlo “mostro” è più che corretto.
E sapete quale sarà il problema che avremo in futuro? Che l’intelligenza artificiale, dicono che presto sostituirà in tutto e per tutto quella umana, sarà iper-politicamente corretta. Parleremo, scriveremo, analizzeremo i fatti in base a un algoritmo che annullerà il nostro pensiero, i nostri punti di vista, le nostre sensibilità. Un mondo di apparentemente uguali, in realtà un mondo di lobotomizzati, di senza cervello. E allora finché siamo in tempo teniamoci stretti il sindaco di Trieste e Mara Venier che ci dicono chiaramente come stanno le cose, non come un algoritmo, vorrebbero che fossero.