Conte si è rintanato in una bolla mediatica più confacente al reality che alla realtà delle imprese e delle famiglie, che sono indispettite dalla recita ottimistica di una politica che non produce soluzioni in una inconcludenza che minaccia, peraltro, di sabotare la residuale vitalità economica. I ricavi delle Pmi nel 2020 rischiano una contrazione fra il 50 e il 70 per cento, rispetto all’anno precedente, e per evitarne il decesso, con la conseguente disoccupazione di milioni di lavoratori in esse impiegati, occorrono trasferimenti non rimborsabili, differimento delle scadenze fiscali e taglio delle tasse. Il canale di finanziamento si può attivare reperendo i fondi attraverso l’emissione di titoli di Stato, che hanno un mercato capace di assorbire nel breve periodo una quantità pari a 100 miliardi di euro, con l’aggiunta delle ingenti risorse (circa 180 miliardi) rese disponibili dal quantitative easing pandemico della Banca Centrale europea.
Il premier Conte abbandoni il reality e si immerga nella realtà per tentare di dedicare il suo tempo alle soluzioni velocemente applicabili, perché il Paese non ha più tempo per perdere tempo.
Andrea Amata, 23 giugno 2020