Bella ciao, a Sanremo riparte il carrozzone: “Siamo antifascisti”

Amadeus e Mengoni mettono il sigillo antifa al Festival: nessuno potrà dire che è un’edizione “meloniana”

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Amadeus Mengoni Bella Ciao Sanremo

Il Festival di Sanremo torna in trincea. Almeno per qualche secondo. Durante l’ultima conferenza stampa, tra un siparietto di Marco Mengoni e le regole per la prima serata che parte stasera, Amadeus e soci hanno avuto pure il tempo di parlare di trattori (“non cambio idea, porte aperte”, anche se la Rai sembra tutt’altro che contenta) e di tante altre cose. Una noia mortale, rotta soltanto da quel drago di Enrico Lucci, volto di Striscia La Notizia, che ha ben pensato di fare al conduttore e alla sua spalla la domanda delle domande. L’unica che avrebbe potuto conquistare le prime pagine dei giornali: siete antifascisti?

La mente torna subito alla prima della Scala, quando uno degli spettatori venne identificato dalla Digos per aver inneggiato all’Italia antifa. Qui nessuna sorpresa: Amadeus e Mengoni rispondono prontamente “sì” e si mettono pure a cantare “Bella Ciao” davanti a tutti, peraltro insieme ad alcuni giornalisti della sala stampa del teatro Ariston. E così, dopo aver smentito ieri che si sarebbe trattato di un festival “meloniano”, Amadeus mette il sigillo antifa alla sua ultima conduzione (si spera…) lasciando intendere bene da che parte sta. Senza sapere (ma può leggerlo qui) che Bella Ciao l’inno della Resistenza non lo è mai stato davvero, visto che i comunisti preferivano Bandiera Rossa e tante altre. È tornata in voga negli anni Sessanta, poi negli anni Novanta contro Berlusconi. “È un inno della sinistra più o meno comunista – spiegava Alessandro Gnocchi – che con la libertà non ha mai avuto dimestichezza”.

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La conferenza stampa, come detto, ha anche offerto l’opportunità ad Amadeus di esprimere la propria apertura verso il dibattito su temi sociali e politici, annunciando l’intenzione di includere al Festival rappresentanze degli agricoltori che protestano contro le politiche agricole europee, marciando verso Roma. Non si sa bene ancora in che veste. La Rai assicura che non ci sono contatti in corso, anche perché le associazioni che si stanno mobilitando in questi giorni sono diverse e non coordinate tra loro. Forse alcuni trattori arriveranno a Sanremo il 9, di sicuro per una manifestazione di piazza, ma senza entrare all’Ariston. Danilo Calvani, leader del Cra Agricoltori, spiega: “Amedeus continua a dire che andremo, la Rai smentisce tutto. Non si capisce, dovrebbero far pace. A questo punto a Sanremo noi non andiamo. Qualcosa, una contestazione, fuori credo ci sarà. Non con i trattori, sicuramente sarà civile”. Un’altra esponente, stavolta del “Riscatto Agricolo” di Bergamo assicura invece che i contatti ci sono stati e che forse saliranno sul palco giovedì.

Franco Lodige, 6 febbraio 2024

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