Un evento che ha scosso le fondamenta della Chiesa cattolica ha avuto luogo a Guasticce, nella provincia di Livorno. Don Ramon Guidetti, il parroco della chiesa di San Ranieri, è stato scomunicato dal vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti. Il motivo? Durante un’omelia, il sacerdote ha sostenuto che Papa Francesco “non è il Papa”, ma un “usurpatore”.
Era il 31 dicembre scorso quando don Guidetti ha tenuto l’omelia che ha provocato la sua scomunica. In quell’occasione, ha scioccato i fedeli con parole audaci: “Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino a Buenos Aires, un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato a incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore anti-papa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto (papa Ratzinger)”.
La decisione di scomunicare don Ramon Guidetti è stata comunicata il giorno successivo, con un atto firmato dal cancelliere della Diocesi, don Matteo Giavazzi. Secondo questo atto, Guidetti “ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti”. Da qui la sospensione a divinis, la cacciata dalla parrocchia e l’invito a tutti i fedeli a non partecipare “ad eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto”, pena la scomunica.
In risposta a tale atto, Guidetti ha dichiarato: “Sono sereno e tranquillo, ma stupito della velocità con cui la ghigliottina ha tagliato la sua ennesima testa”. Ha anche espresso il suo disprezzo nei confronti della Chiesa, affermando: “Un po’ di amarezza nel cuore c’è, per questa cecità e questa durezza da parte di colei che dovrebbe essere una madre, la Chiesa. Dovrebbe essere materna e in realtà è una tiranna”.
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