Politica

Berlusconi, colpo basso della Schlein: cosa ha detto sul lutto nazionale

Nonostante la presenza al funerale di Silvio Berlusconi, Elly Schlein è tornata all’attacco del fondatore di Forza Italia

In effetti, non era sufficiente il club degli anti-berlusconiani formatosi nelle ore immediatamente successive alla morte di Silvio Berlusconi. Non sono bastate le vignette di Natangelo e Vauro o le pagine del Fatto Quotidiano che hanno riproposto il solito ritornello del Cavaliere pregiudicato, collegato alla mafia, evasore fiscale e chi ne abbia di più ne metta. Ancora, non è bastata la critica ai funerali di Stato, la questione intorno al lutto nazionale ed il congelamento dei lavori parlamentari per 7 giorni. Ora, nonostante la sua presenza ieri in Duomo a Milano, è pure Elly Schlein a tornare all’attacco.

Ipocrisia targata Schlein

Il capo dell’ex alleato grillino, Giuseppe Conte, aveva già annunciato di non partecipare al funerale del fondatore di Forza Italia, e la motivazione è arrivata proprio poche ore fa: si tratterebbe di una scelta di coerenza e rispetto, in primis nei confronti della famiglia Berlusconi e poi per gli ideali che rappresenta il Movimento 5 Stelle. Una giustificazione che lascia il tempo che trova, visto che dinanzi alla morte sarebbe opportuno notare come si debba scindere il piano politico da quello umano.

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Eppure, con tutto quello che potremmo alzare contro l’avvocato del popolo, il velo d’ipocrisia che sta rivestendo le parole di Elly Schlein non sembra avere eguali. Un colpo basso che sbugiarda la vicinanza e le parole di solidarietà che, in queste ultime ore, era stata la medesima leader del Partito Democratico a pronunciare in ricordo dell’ex Presidente del Consiglio.

“Lutto nazionale? Una forzatura”

Dopo aver partecipato ai funerali di ieri, oggi la segretaria del Nazareno è ritornata all’attacco del Cavaliere. La partecipazione sarebbe avvenuta per “rispetto” della persona. Un rispetto che, però, viene meno con quanto detto poco dopo: “Non partecipiamo alla beatificazione di Berlusconi. Ricordiamo le leggi ad personam, il conflitto d’interesse. Ricordiamo la mercificazione di tutto. Abbiamo trovato una forzatura inopportuna nel chiedere i tre giorni di lutto nazionale”.

Un attacco contro il Cavaliere che spalleggia l’eterno ritornello contro l’esecutivo Meloni, questa volta nel mirino è la riforma della giustizia del ministro Nordio. “Non c’è momento più sbagliato che cogliere la morte di Berlusconi per portare avanti riforme a spallate”, ha esordito Schlein, che poi ha continuato: “Preoccupa che si utilizzi la morte di Berlusconi per spingere una soluzione che sarebbe sbilanciata rispetto a quelle che sono le necessità dell’ordinamento. Serve equilibrio sulla giustizia. Penso che per scrivere buone riforme bisogna avere l’attenzione all’ascolto di chi quelle norme le vive sulla pelle”.

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