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Berlusconi e lo psicodramma della sinistra - Seconda parte

È il processo della “rimozione”, che poi non è mai veramente tale, di cui ci parla la psicoanalisi, non quella ad usum delphini di Recalcati ma quella terra terra che si studia sui libri di scuola. Oppure, il “richiamo della foresta”, quello che ti far sentire parte di un branco, pardon di un gruppo, che è “moralmente superiore” e che è al mondo per purificarlo da ogni peccato. Gad Lerner, interpretando a modo suo Gaber, diceva che a preoccuparlo era non solo Berlusconi ma anche “il Berlusconi che è in noi”. Potremmo dire così: la sinistra vede fascisti ovunque fra gli avversari perché in fondo è essa fascista e ha bisogno di sublimare questo quid di cui non riesce ad essere consapevole. Il giorno che lo fosse, comincerebbe un’altra storia.

Corrado Ocone, 5 settembre 2020

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