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Addio Silvio

Berlusconi, Lerner perde l’occasione per tacere

Gad Lerner Berlusconi

Del travaso di bile degli avversari, forse potremmo dire “nemici”, di Berlusconi abbiamo già parlato nella Zuppa di questa mattina. I detrattori si dividono in due: i livorosi, come Travaglio e buona parte del gruppo Gedi; e chi come il Manifesto ha avuto il buon gusto di rispettare almeno la dignità della morte. E poi c’è Gad Lerner.

Gad Lerner e il post su Berlusconi

Il giornalista non si è cimentato in chissà quale produzione analitica degna di nota, non almeno sulla sua pagina Facebook. Si è limitato a condividere le prime pagine dei giornali odierni, ovviamente tutte dedicate a Silvio Berlusconi. “Dopo la celebrazione televisiva di ieri guardatevi le prime pagine dei giornali di oggi – scrive Lerner – E poi, per favore, piantatela di lamentarvi dell’egemonia culturale della sinistra“.

Ma il giornalista sbaglia

Ora, forse Lerner dimentica un paio di passaggi. Ovvero che Berlusconi è stato premier, senatore, imprenditore, leader di partito, presidente di una squadra di calcio stellare, editore e chi più ne ha più ne metta. Nel bene (secondo alcuni) o nel male (secondo altri), ha fatto la storia d’Italia. Ha inventato il bipolarismo, ha plasmato un modo diverso di fare politica, ha inventato un partito dove non c’era, ha impedito agli eredi del Pci di arrivare al potere. Ha sbagliato? Certo, mica era Gesù Cristo sebbene nelle sue barzellette vi si avvicinasse schersosamente spesso. Dunque è giornalisticamente normale che tutti i giornali, tutti, nessuno escluso, dedichino la loro apertura a Silvio Berlusconi. Chi con i ricordi di una vita, chi con le analisi più oggettive, chi con attacchi frutto di un antico e mai sopito rancore.

Quel che è certo è che “l’egemonia culturale” in questo caso non c’entra un fico secco. Un po’ come il commento social di Lerner. Che questa volta ha perso un’occasione per tacere.

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