Bersani può, assolto per l’insulto: è lecito dare del “cogli***” a Vannacci

Il Tribunale di Ravenna cancella l’accusa contro l’ex leader Pd di avere diffamato il generale. Per la toga era solo ironia

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Bersani assolto. L’ex segretario Partito Democratico è stato protagonista di un caso giudiziario che ha sollevato notevoli interrogativi dopo essere stato accusato di aver utilizzato un linguaggio diffamatorio nei confronti del generale Roberto Vannacci, oggi europarlamentare eletto nelle file della Lega. Al centro della controversia, le parole pronunciate da Bersani durante un evento alla Festa dell’Unità a Ravenna il 1° settembre 2023, in cui aveva definito Vannacci un “coglione”.

La vicenda ha avuto inizio quando Vannacci, risentito per le affermazioni di Bersani, aveva deciso di avviare un’azione legale contro l’ex leader del Pd, accusandolo di diffamazione. La Procura di Ravenna, esaminato il caso, aveva suggerito una multa di 450 euro per Bersani, ritenendo le prove audiovisuali raccolte sufficienti a dimostrare una presunta responsabilità penale per diffamazione aggravata. Questa accusa si basava sul fatto che le parole di Bersani erano state trasmesse su piattaforme di streaming e davanti a un pubblico considerevole, amplificando così il loro impatto.

Tuttavia, la decisione del Tribunale di Ravenna ha preso una piega inaspettata. Il Giudice per le Indagini Preliminari, Corrado Schiaretti, ha valutato attentamente il contesto e l’uso del linguaggio da parte di Bersani, arrivando a una conclusione che ha sorpreso molti. Schiaretti ha ritenuto che le dichiarazioni dell’ex segretario del Pd dovessero essere interpretate all’interno di un contesto più ampio e che, in realtà, non costituissero un atto di diffamazione diretta nei confronti di Vannacci. In particolare, il giudice ha distinto tra le figure retoriche della metafora e dell’allegoria, suggerendo che l’intento di Bersani fosse di stimolare una riflessione critica piuttosto che offendere personalmente l’europarlamentare.

Questa analisi ha portato all’assoluzione di Bersani, con la motivazione che il fatto contestato non sussiste. Bersani, facendo riferimento al libro ‘Il mondo al contrario’ scritto da Vannacci, si era interrogato se “in quel bar lì dove è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale”.

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