Appunti sudamericani

Biden coccola Maduro. E scoppia l’ira degli oppositori

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Caos ad Haiti dove la gente è furente contro eventuale intervento straniero e premier

Migliaia di persone hanno manifestato ieri nella capitale haitiana contro la richiesta del primo ministro Ariel Henry di aiuto internazionale per far fronte alla grave crisi umanitaria, all’insicurezza e all’epidemia di colera che è riesplosa. Sabato il Segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto il dispiegamento di una forza armata internazionale per aiutare il Paese. Haiti è teatro di violente manifestazioni e saccheggi dall’annuncio di un aumento del prezzo del carburante da parte di Henry. Ieri la protesta è stata violentissima e la polizia ha risposto. Diverse persone sono state uccise. Ieri il Senato di Haiti ha chiesto ad Henry di “sospendere immediatamente l’esecuzione della risoluzione del 7 ottobre” sul dispiegamento di una forza armata straniera.

L’inferno del Darien Gap, la Lampedusa venezuelana

Più di 150mila migranti finora quest’anno hanno compiuto la traversata insidiosa attraverso la giungla del Darien che collega Panama con la Colombia, cifra record secondo i dati ufficiali del National Migration Service (SNM). Tra gennaio e settembre, fuggendo dalla povertà e dalla violenza con la speranza di raggiungere gli Stati Uniti, anche 21.570 minori. “C’è un numero senza precedenti di venezuelani che mettono a rischio la propria vita attraversando la fitta giungla tra Centro e Sud America”, ha detto il capo della missione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni a Panama, l’italiano Giuseppe Loprete. 107.692 sono migranti in fuga dal disastro del Venezuela, seguiti da 8.613 di Haiti. Oltre 20 i migranti morti negli ultimi 6 mesi attraversando la giungla del Darien.

Cuba tra blackout e repressione

Continuano le proteste per mancanza di elettricità e il numero dei prigionieri politici del regime sale a 1.026 (come se negli Stati Uniti fossero 35.000). L’organizzazione Prisoners Defenders ha rivelato ieri il suo rapporto di settembre in cui spiega che la dittatura dell’Avana ha attivato un ampio dispiegamento di polizia e militari “per reprimere i manifestanti con brutale violenza” che protestano per i blackout. Tra gli ultimi 36 casi di arresto ci oltre 20 persone sono state arrestate dalle forze del regime durante le proteste legate ai prolungati blackout degli ultimi giorni. Queste manifestazioni si sono intensificate dopo che l’uragano Ian ha attraversato l’estremità occidentale del paese, facendo aumentare gli arresti arbitrari.

L’opposizione del Venezuela furiosa con Biden

L’ex sindaco di Caracas Antonio Ledezma dice ad Abc: “Ci opponiamo alla politica pro Maduro di Biden”. Delusa dagli Stati Uniti: così si sente l’opposizione venezuelana in esilio a Madrid, dopo gli ultimi passi dell’amministrazione Biden, in termini di politica iberoamericana con l’allentamento delle sanzioni al regime di Maduro. Lo scorso aprile, Ledezma, con il sostegno di oltre 12.000 persone, aveva inviato una lettera a Biden in cui spiegava che la crisi petrolifera che il Paese, e il mondo, sta vivendo a causa della guerra in Ucraina, potrebbe essere vista come una scusa per revocare le sanzioni contro il governo chavista. Nella lettera, l’ex sindaco aveva chiesto al presidente degli Stati Uniti di mantenere le sanzioni e aveva ricordato che gli oltre sette milioni di venezuelani che sono emigrati forzatamente non lo hanno fatto a causa delle sanzioni, ma per la dittatura e la sua folle gestione economica.

Nicaragua: più di 160 i giornalisti costretti all’esilio

Tra di loro ci sono le redazioni del quotidiano La Prensa e dei media digitali Articulo 66, Confidencial, Despacho 505 Divergentes, Expediente Público, 100% Noticias, Nicaragua Actual, Nicaragua Investiga, oltre a corrispondenti della stampa estera.

Paolo Manzo, 11 ottobre 2022

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