Ieri sera, Joe Biden ha annunciato di aver preso la decisione riguardo il modo in cui gli USA risponderanno all’attacco di matrice iraniana che ha ucciso tre soldati americani in Giordania. Non sono stati rilasciati altri dettagli, ma c’è ora la certezza che gli USA intraprenderanno un’azione militare. I tre soldati uccisi, e più di 40 feriti, nella notte di domenica sono le prime vittime americane dopo l’attacco in Israele del 7 ottobre, e la conseguente escalation in Medio Oriente. Ad ora, gli Stati Uniti hanno cercato di stare alla larga il più possibile da un coinvolgimento diretto. “Non abbiamo bisogno di un’ampia guerra in Medio Oriente. Non è questo quello che voglio”, ha dichiarato proprio ieri Biden, durante un evento di raccolta fondi in Florida. Di certo, l’attacco ai soldati USA è una grana che ora complica non poco la vita al presidente, e che ha concretizzato i timori dei vertici militari, in massima allerta dal 7 ottobre per prevenire un evento che, alla fine, non si è riusciti ad evitare.
Ora, anche questa tragedia entra nel gioco della campagna elettorale. Donald Trump, nel suo stile, soffia sul fuoco, dichiarando che questa nuova crisi è “la conseguenza della debolezza e dell’arrendevolezza di Biden. Dobbiamo tornare alla ‘pace attraverso la forza’. Il nostro paese non può sopravvivere con Joe Biden presidente”. Anche il senatore repubblicano Lindsey Graham ha dichiarato che “la politica di deterrenza contro l’Iran ha miseramente fallito”, ed ha affermato che gli USA dovrebbero colpire obiettivi sul suolo iraniano.
Sebbene anche Biden abbia accusato direttamente l’Iran, non ha proferito parola sull’eventualità di uno scontro diretto. L’atteggiamento prudente del Consiglio di Sicurezza Nazionale fa intendere che tale scontro, probabilmente, non ci sarà, ma che la risposta sarà “appropriata” per usare le parole dell’Ammiraglio John Kirby, membro del consiglio. “Non cerchiamo un’altra guerra – ha aggiunto – non cerchiamo un’escalation. Noi risponderemo, seguendo le nostre priorità ed i nostri tempi, e lo faremo nel modo che il presidente riterrà più opportuno”.
L’amministrazione Biden vuole chiaramente evitare un conflitto diretto con l’Iran, ma non può permettersi di voltare la faccia dall’altra parte mostrando la sua debolezza. Le azioni più plausibili sono attacchi aerei mirati al personale iraniano in Siria o in Iraq, oppure alle postazioni navali iraniane nel Golfo Persico. È quindi una questione di giorni, o di ore, prima che gli Stati Uniti colpiscano in Medio Oriente.
Pietro Molteni, 31 gennaio 2024
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