Incredibile ma vero: il ceo di Meta, Mark Zuckerberg, ha donato 1 milione di dollari al fondo che si sta occupando di organizzare la cerimonia di insediamento di Donald Trump, in programma il prossimo 20 gennaio. A riportare la notizia dell’avvenuta conversione del fondatore di Facebook è il Wall Street Journal, che spiega come nelle ultime ore ci sia stato un riavvicinamento tra Zuckerberg e il presidente eletto degli Stati Uniti. Secondo fonti accreditate, infatti, l’ad di Meta vorrebbe ritagliarsi un ruolo chiave nella definizione delle politiche pubbliche della prossima amministrazione americana sulle Big Tech, di conseguenza, avrebbe radicalmente cambiato atteggiamento nei confronti del tycoon, rivedendo il suo posizionamento politico dopo il trionfo elettorale dello scorso novembre.
Lo stesso dicasi per Jeff Bezos, gran capo di Amazon, che peraltro durante la campagna elettorale aveva impedito ai suoi quotidiani di fornire endorsment espliciti in favore di Kamala Harris. Anche lui ha versato 1 milione di dollari per la cerimonia di insediamento. Non solo. Bezos incontrerà il presidente Usa eletto la prossima settimana a Mar-a-Lago.
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Una drastica inversione di rotta rispetto a quattro anni or sono, allorquando Trump, uscito sconfitto dalla match elettorale contro Biden, era considerato una sorta di paria. Fu bandito da tutte le piattaforme del gruppo capitanato da Zuckerberg nelle ore immediatamente successive ai disordini di Capitol Hill. Oggi, invece, a distanza di quasi quattro anni dal quel 6 gennaio 2021, la musica in casa Meta (e Amazon) sembrerebbe essere completata cambiata.
La vittoria di The Donald nelle ultime presidenziali americane sembrerebbe aver letteralmente folgorato Mark Zuckerberg, il quale, già a fine novembre, si era dichiarato pronto a sostenere il rinnovamento dell’America sotto la guida di Trump. Un sostegno evidentemente anche finanziario, vista la lauta donazione già effettuata dal gruppo Meta, che mai prima d’ora si era spinto a sovvenzionare l’inaugurazione di un presidente eletto. Ma tant’è. Sarà per il timore legato agli screzi del passato, sarà che l’ad di Meta inizia seriamente a preoccuparsi per il rapporto privilegiato che lega il neo presidente americano con il proprietario di X Elon Musk, sta di fatto che Mark Zuckerberg, compiendo una spettacolare quanto inaspettata giravolta, raccoglie frettolosamente armi e bagagli e fugge dagli sconfitti dem americani per approdare anch’egli alla corte di The Donald.
A proposito di Musk: cosa diranno adesso di Zuckerberg quei progressisti americani ed europei che da mesi bersagliano di accuse il ceo di X, in quanto reo di aver sostenuto finanziariamente Trump? Si convertiranno anche loro, al pari del fondatore di Facebook, oppure inizieranno a scagliarsi con altrettanta veemenza contro Mark Zuckerberg?
Salvatore Di Bartolo, 13 dicembre 2024
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