Commenti all'articolo Biocarburanti, l’Europa sbaglia ma anche noi
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22 Commenti
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mauriziogiuntoli
3 Maggio 2023, 16:31 16:31
Il fenomeno è evidente. Non sono gli scienziati a guidare la faccenda energetica. Sono politici & imprenditori.La produzione di energia, con scienziati a libro paga, avviene secondo convenienze imprenditoriali prima e politiche subito dopo.La mistica ambientale fa il resto.
rosario nicoletti
30 Aprile 2023, 18:38 18:38
L’errore è accettare qualunque discussione sulla “decarbonizzazione” forzata. Le energie alternative sarebbero benvenute ed accettabili se seguissero le regole del mercato per essere affiancate alle tradizionali. Dalle attuali follie, i popoli dovrebbero difendersi con le armi.
Gianni Loiacono
30 Aprile 2023, 11:52 11:52
Da aggiungere, però, che in Brasile con un prezzo equivalente a 0,85 EUR/lt. e considerando l’alta evaporazione del prodotto, non ultimo per via delle temperature, l’etanolo viene usato negli automezzi “flex” – ossia quelli che possono usare sia la benzina comune che l’etanolo – solo per i viaggi lunghi.
Per l’uso limitato in città si preferisce usare la benzina comune ad un prezzo di poco più dell’equivalente di 1,00 EUR/lt.
Il discorso transazione green comincia a farsi sentire appena adesso, con il nuovo governo di sinistra. Ma non é sentito per niente dai Brasiliani.
SEGUE
Nicolò
30 Aprile 2023, 9:37 9:37
Bene Battaglia. Vorrei far notare però che le politiche green ( o meglio follie) poggiano sull’assunto non dimostrato che il cambiamento climatico,che si vorrebbe combattere, trovi la sua principale causa nelle attività antropiche connesse alla produzione di energia. Questa vulgata corrente, frutto di enormi interessi, dovrebbe sperabilmente essere sconfitta prima o poi dalla vera scienza.
Enrico R.
29 Aprile 2023, 20:43 20:43
La produzione di soia in Italia è 1 milione di tonnellate/anno. Con una resa del 37% è pari a 370.000 tonnellate di olio.
Il consumo di prodotti petroliferi italiani è circa 55 milioni tonnellate/anno.
0,37/55 è circa 0,007, non 0,0001. Certamente una percentuale molto bassa ma comunque 70 volte superiore a quella indicata nell’articolo.
Gianni S.
29 Aprile 2023, 20:02 20:02
In diverse cascine della mia zona fanno biogas con scarti di sfalcio,deiezioni di mucche opportunamente trattato( il prodotto) e con distributori di proprietà viene immesso nei serbatoi di auto,camion e bus (costo uguale al metano di ENI) oltre che in rete.
Il fenomeno è evidente. Non sono gli scienziati a guidare la faccenda energetica. Sono politici & imprenditori.La produzione di energia, con scienziati a libro paga, avviene secondo convenienze imprenditoriali prima e politiche subito dopo.La mistica ambientale fa il resto.
L’errore è accettare qualunque discussione sulla “decarbonizzazione” forzata. Le energie alternative sarebbero benvenute ed accettabili se seguissero le regole del mercato per essere affiancate alle tradizionali. Dalle attuali follie, i popoli dovrebbero difendersi con le armi.
Da aggiungere, però, che in Brasile con un prezzo equivalente a 0,85 EUR/lt. e considerando l’alta evaporazione del prodotto, non ultimo per via delle temperature, l’etanolo viene usato negli automezzi “flex” – ossia quelli che possono usare sia la benzina comune che l’etanolo – solo per i viaggi lunghi.
Per l’uso limitato in città si preferisce usare la benzina comune ad un prezzo di poco più dell’equivalente di 1,00 EUR/lt.
Il discorso transazione green comincia a farsi sentire appena adesso, con il nuovo governo di sinistra. Ma non é sentito per niente dai Brasiliani.
SEGUE
Bene Battaglia. Vorrei far notare però che le politiche green ( o meglio follie) poggiano sull’assunto non dimostrato che il cambiamento climatico,che si vorrebbe combattere, trovi la sua principale causa nelle attività antropiche connesse alla produzione di energia. Questa vulgata corrente, frutto di enormi interessi, dovrebbe sperabilmente essere sconfitta prima o poi dalla vera scienza.
La produzione di soia in Italia è 1 milione di tonnellate/anno. Con una resa del 37% è pari a 370.000 tonnellate di olio.
Il consumo di prodotti petroliferi italiani è circa 55 milioni tonnellate/anno.
0,37/55 è circa 0,007, non 0,0001. Certamente una percentuale molto bassa ma comunque 70 volte superiore a quella indicata nell’articolo.
In diverse cascine della mia zona fanno biogas con scarti di sfalcio,deiezioni di mucche opportunamente trattato( il prodotto) e con distributori di proprietà viene immesso nei serbatoi di auto,camion e bus (costo uguale al metano di ENI) oltre che in rete.