Commenti all'articolo Birra, rutti e buonsenso: i consumatori cassano la Budweiser trans
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35 Commenti
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Rizzi
20 Aprile 2023, 17:32 17:32
Io già da tempo cerco di evitare, nei limiti del possibile, di comprare prodotti molto pubblicizzati, qualunque sia la pubblicità. Significa non solo schivare gli indottrinamenti promossi da determinate campagne pubblicitarie, ma anche sostenere piccole imprese a danno del potere delle multinazionali. E’ chiaro che se si dà retta a televisione e internet esistono solo “certe marche”, ma se si scende in strada le cose cambiano, c’è un’infinità di realtà sommerse che si trovano dietro l’angolo, nel negozietto o nel mercatino a due passi da casa. Appunto parlando di birra, certe birre artigianali che non pubblicizza nessuno sono eccellenti.
art3mide
20 Aprile 2023, 16:14 16:14
Get woke, go broke.
Non sono i primi a pagare per la diffusone della propaganda woke.
Non saranno gli ultimi.
Ale
20 Aprile 2023, 14:04 14:04
Aspettiamo la finestra di Overton per il microchip nel cervello per diventare super umani.
Giorgio Colomba
20 Aprile 2023, 10:01 10:01
Non ci sono più le finestre di Overton di una volta.
la-gazza
20 Aprile 2023, 8:41 8:41
i consumatori si sono resi conto di avere il coltello dalla parte del manico,non i produttori/propagatori di agente allucinate.Puoi fare tutti i film/spot woke e corretti che vuoi, ma quando nessuno li compra più e ti accorgi di buttare milioni nel cesso… in un modo o nell’altro sei costretto a ripensarci.
Carlo
20 Aprile 2023, 0:04 0:04
Tra le mie conoscenze non c’è nessuno che di fronte al politicamente corretto più sfacciato non abbia una smorfia di disgusto. Direi anzi che nella mia cerchia di conoscenze, il politicamente corretto interessi si e no ad un 10% di invasati. Eppure questa minoranza sta cambiando il mondo imponendo in maniera arrogante la propria “religione”. Mi sono sempre detto come sia facile boicottare i marchi che per convenienza sposano questo atteggiamento. Eppure non è così. Il popolo pecorone non approfitta del potere che ha e si fa abbindolare dai dettami arcobaleno. Chissà che non ci sia una prima presa di coscienza… Speriamo
Io già da tempo cerco di evitare, nei limiti del possibile, di comprare prodotti molto pubblicizzati, qualunque sia la pubblicità. Significa non solo schivare gli indottrinamenti promossi da determinate campagne pubblicitarie, ma anche sostenere piccole imprese a danno del potere delle multinazionali. E’ chiaro che se si dà retta a televisione e internet esistono solo “certe marche”, ma se si scende in strada le cose cambiano, c’è un’infinità di realtà sommerse che si trovano dietro l’angolo, nel negozietto o nel mercatino a due passi da casa. Appunto parlando di birra, certe birre artigianali che non pubblicizza nessuno sono eccellenti.
Get woke, go broke.
Non sono i primi a pagare per la diffusone della propaganda woke.
Non saranno gli ultimi.
Aspettiamo la finestra di Overton per il microchip nel cervello per diventare super umani.
Non ci sono più le finestre di Overton di una volta.
i consumatori si sono resi conto di avere il coltello dalla parte del manico,non i produttori/propagatori di agente allucinate.Puoi fare tutti i film/spot woke e corretti che vuoi, ma quando nessuno li compra più e ti accorgi di buttare milioni nel cesso… in un modo o nell’altro sei costretto a ripensarci.
Tra le mie conoscenze non c’è nessuno che di fronte al politicamente corretto più sfacciato non abbia una smorfia di disgusto. Direi anzi che nella mia cerchia di conoscenze, il politicamente corretto interessi si e no ad un 10% di invasati. Eppure questa minoranza sta cambiando il mondo imponendo in maniera arrogante la propria “religione”. Mi sono sempre detto come sia facile boicottare i marchi che per convenienza sposano questo atteggiamento. Eppure non è così. Il popolo pecorone non approfitta del potere che ha e si fa abbindolare dai dettami arcobaleno. Chissà che non ci sia una prima presa di coscienza… Speriamo