Tutte le manifestazioni hanno un forte contenuto di retorica. Pure quelle che piacciono a me, tipo quella dei Sì Tav di Torino. Ma la sinistra è imbattibile.
Oggi Repubblica, alla ricerca di una identità che è poi la solita, ha titolato: “L’onda di Milano, l’Italia che dice no”. Scusate, ma a cosa dicono No? Dice no alla fame nel mondo o a 600 mila clandestini in Italia che non sappiamo come mantenere? Questi 200mila scesi in piazza si pongono il problema su come cavolo tenere e gestire in Italia i clandestini? Questi signori non dicono no, ma dicono sì a quello che abbiamo fatto fino ad ora: tenerli in ghetti, non dargli un lavoro e farne delinquenti. Un’accoglienza senza futuro per il Paese e gli stessi migranti. Bello manifestare in mezzo alle piazze, mostrare i cartelloni colorati con tante persone multietniche in uno scenario da pubblicità della Barilla. Ma poi nella sostanza…
Ma ciò che mi ha più disgustato nel leggere i giornali su questa decantata manifestazione di Milano è il concetto che ha espresso in maniera efficace il bravo e simpatico attore Claudio Bisio: “Questa è l’Italia che mi piace, l’Italia migliore”. Complimenti! Ancora con questa idea di una certa sinistra che pensa che l’idea di Italia che piace a lei sia la migliore! Peccato che non coincida con il voto della maggioranza degli italiani.
Il Corriere della Sera fa quasi peggio con il sermone di Prodi che parla di “risveglio delle coscienze”.
Siamo sempre lì: l’Italia migliore, che purtroppo per loro non coincide mai con quella degli italiani. Ma questo, per i “migliori”, è un dettaglio…