Con tutte le migliori intenzioni, chi sceglie di “mettersi in fila” paga pegno a una retorica anti-istituzionale che non mi appartiene e che credo faccia male al Paese. Uno uguale uno? Anche no. E soprattutto chi lo dice troppo spesso, quasi sempre finge. Mi permetto di dubitare che chi mostrò di raggiungere Montecitorio in autobus, continui a usare i mezzi pubblici. Anzi, mi auguro che non abbia assunto i privilegi della casta, ma si sia dotato dei necessari servizi che il proprio servizio richiede. Chi ci governa, quando ci governa, non deve fare la fila all’ufficio postale. Non perché è più importante di noi, ma semplicemente perché sta facendo cose più importanti per noi.
Insomma, mi auguro che Mario Draghi, classe 1947, non aspetti il suo turno. Anche perché a lui chiediamo che faccia tutto il possibile perché, come suo figlio che abita in Gran Bretagna, anche i figli dei suoi coscritti che abitano in Italia possano presto vedersi vaccinati. Per fare tutto ciò il premier deve essere in buona salute. E magari saltare la fila.
Antonio Mastrapasqua, 25 marzo 2021