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Black Lives Matter, pro-Lgbt e paladino woke: chi è il vice di Kamala

Tim Walz ha avuto la meglio sul ben più quotato Shapiro e rappresenta la sinistra più radicale: un “affare” per Trump

Tim walz

Non senza sorpresa, Kamala Harris ha scelto Tim Walz come suo compagno di corsa alle presidenziali Usa di novembre. La candidata democratica, che ha raccolto in corsa il testimone da Joe Biden, ha deciso di affidarsi all’attuale governatore del Minnesota per avere la meglio sul tandem Trump-Vance. Veterano e cacciatore, il 60enne ha avuto la meglio sui governatori della Pennsylvenia Josh Shapiro, considerato favorito, e dell’Ariziona Mark Kelly. Decisiva la sua appartenenza alla sinistra radicale, la stessa “squadra” della Harris. Ma non mancano le zone d’ombra, tra l’appartenenza alla religione woke e le pessime leggi promulgate in qualità di governatore.

Grande sostenitore delle politiche Lgbt e abortista convinto, Walz ha messo la firma su alcune delle leggi più progressiste della storia del Minnesota e ce n’è una in particolare che ha sollevato un polverone a livello internazionale: lo Stato è infatti diventato un punto di riferimento per i bambini e i ragazzi alla ricerca di “assistenza sanitaria per cambiare genere”, ossia l’accesso ai bloccanti della pubertà o addirittura gli interventi chirurgici. In particolare, la legge “Trans Refuge” (entrata in vigore nel marzo del 2023, ndr) vieta l’esecuzione di citazioni in giudizio, mandati di arresto e richieste di estradizione fuori dallo Stato per le persone che si recano in Minnesota per l’assistenza di genere.

“In Minnesota, non verrai punito per aver cercato o fornito assistenza medica”, l’entusiasmo di Walz, in netto contrasto con gli Stati che hanno imposto restrizioni a tali interventi: “In questo Stato, l’odio non ha casa”, il ritornello buonista. Ideologia allo stato puro, come testimoniato da un’altra legge introdotta nel 2023, che stabilisce che tutte le scuole pubbliche e private dello Stato “devono fornire agli studenti l’accesso gratuito ai prodotti per le mestruazioni”, ossia “assorbenti, tamponi o altri prodotti simili”. Ebbene, il legislatore ha respinto l’emendamento per includere la parola “femmina” nel testo. E dunque via agli assorbenti nei bagni dei maschi, che notoriamente hanno il ciclo.

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Ma Walz è noto per diverse controversie, a partire dal denaro ricevuto dalla lobby NRA (National Rifle Association of America), che si adopera per il libero possesso ed uso di armi da fuoco, linea in netto contrasto con quella democratica. La soluzione? Affermare di aver donato in beneficenza ogni dollaro ricevuto. Tra gli interventi più divisivi sicuramente la possibilità per gli immigrati privi di documenti di ottenere la patente di guida, ma anche la legalizzazione della marijuana ricreativa e l’offerta di ampie protezioni ai rifugiati. Ma non è tutto.

Senza scomodare l’arresto per guida in stato di ebbrezza risalente al 1995, con tanto di scontro con le forze dell’ordine, Walz  è noto per la pessima gestione delle rivolte del Black Lives Matter dopo l’omicidio di George Floyd nel 2020, il punto più basso del suo primo mandato da governatore. Walz, infatti, diede il suo sostegno all’organizzazione nera e non fece nulla per fermare le azioni violente dei malintenzionati: “Penso che avesse paura di scontentare la sua base progressista. Kamala Harris stava raccogliendo fondi per i rivoltosi”, il commento al vetriolo del repubblicano David Hann. Incendi, saccheggi, persino una stazione di polizia in fiamme: Minnesota in ginocchio, nonostante il (tardivo) schieramento della Guardia Nazionale.

Non basta? Un’altra chicca, rimaniamo in epoca Covid: Walz fu un grande sostenitore dei delatori. Il governatore del Minnesota istituì persino una hotline per invitare i cittadini a denunciare tutti coloro che non rispettavano le restrizioni per la pandemia. Robe da pazzi.

Franco Lodige, 7 agosto 2024

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