Black lives matter, tutte le balle sulla polizia “razzista”

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La narrativa che vi hanno infarcito nell’ultimo anno su Black Lives Matter e sul “genocidio” dei neri americani da parte dei poliziotti bianchi cattivi è del tutto fuorviante. Basta una lettura non ideologizzata dei dati per capirlo. I media italiani, quando parlano dell’America, sono quasi totalmente schiacciati sulle posizioni del partito democratico e trasmettono, anche a moltissimi lettori della Zuppa, questa immagine del poliziotto americano dal grilletto facile, pervicacemente ostile nei confronti dei cittadini di pelle nera.

Unarmed black uccisi: i numeri

Del resto, anche l’America stessa è male informata. Secondo un sondaggio, realizzato nel pieno delle proteste Blm, la maggior parte dei cittadini ritiene che gli unarmed black, neri disarmati, uccisi dalla polizia siano almeno 100 ogni anno. Tra quelli molto liberal (cioè di sinistra), oltre il 50% degli intervistati pensa gli unarmed black uccisi ogni anno siano 1000. Il 21% ritiene che siano più di 10mila ogni anno. 10mila! Volete conoscere il numero reale (dati 2019)? Eccolo: 13.
Nel 2019 ci sono stati 13 casi di neri disarmati uccisi dalla polizia. Sono comunque troppi? (Notare che la definizione “disarmato” non implica che non abbiano fatto resistenza). Sono dati sottostimati? Eppure nessuno contesta questi dati. Ed è già evidente la discrepanza enorme tra la percezione dei pubblico e quanto avviene in realtà.

Proseguiamo con altri dati, più generali. La polizia negli Usa uccide, complessivamente circa mille persone ogni anno. Molto più degli altri paesi occidentali, fanno subito notare i media politicamente corretti. Vero… ma anche la cittadinanza americana non scherza. Nel 2019 ci sono stati 16mila omicidi in America. Gli agenti di polizia uccisi (non in incidenti, ma uccisi in servizio da un criminale) sono ogni anno circa 40. Facendo le debite proporzioni, è come se in Italia venissero uccisi 7-8 poliziotti o carabinieri all’anno. Ora mi chiedo: di fronte ad una cittadinanza così aggressiva, forse anche i nostri tutori dell’ordine ci andrebbero coi piedi di piombo ogni volta che si confrontano con un sospetto.

Più bianchi che neri

Vediamo ora all’identità etnica di queste mille persone uccise ogni anno dalla polizia. Secondo il database del Washington Post, nel 2018, la polizia ha ucciso 456 bianchi e 288 neri. Poi ci sono circa 200 ispanici e un altro centinaio di etnia non identificata. Quindi più bianchi che neri. A questo punto, che si tratti della Bbc, del New York Times o dello stesso Washington Post, scatta invariabilmente il seguente commento: “Sì, la polizia uccide più bianchi, ma i neri sono uccisi in maniera maggiore rispetto alla percentuale della loro popolazione”. I neri in America rappresentano il 12% della popolazione, ergo rispetto ai mille morti, i neri uccisi dovrebbero essere circa 120. Invece sono almeno il doppio, e questa sarebbe la prova del razzismo sistemico (e non episodico) della polizia Usa. Questo ragionamento è di una disonestà intellettuale disarmante. Perché esclude, convenientemente, quello che tutti sanno ma, con molta malafede, cercano di ignorare.

Negli Usa, i neri sono responsabili di crimini in percentuale molto maggiore rispetto qualunque gruppi etnico. La disparità è rilevante proprio per il reato più grave: l’omicidio. Ecco i dati: (fonte FBI). Nel 2019, gli arrestati per omicidio erano al 51% afroamericani. Ripeto: il 51%.
Vuol dire che il 12% della popolazione americana commette la metà degli omicidi del paese. Anche meno in realtà. Se leviamo le donne, vecchi e bambini, è circa il 5% della popolazione a macchiarsi di metà di tutti i casi di omicidio. E questo avviene, per giunta in aree specifiche. Parliamo dei quartieri neri delle grandi città, tutti feudi elettorali del partito democratico che ne ha in mano l’amministrazione da decenni (e qua forse riuscite a capire perché i Dem hanno tutto l’interesse politico a spostare l’attenzione sul supposto “razzismo” della polizia).

I poliziotti americani, di qualunque colore essi siano, uccidono, in proporzione, più neri perché, in proporzione, hanno più a che fare con criminali neri. Nell’America “sistematicamente razzista” è in realtà molto più facile che sia un nero ad uccidere un bianco, ma soprattutto è molto più facile che un nero sia ucciso da un altro nero. E se proprio di genocidio vogliamo parlare, dovremo guardare cosa succede nei quartieri neri di città come Detroit, Washington o Baltimora, e anche in città fino a poco tempo fa più tranquille come Philadelphia e New York. Chicago, lo scorso luglio, ha fatto il triste record di 11 morti e 56 feriti, inclusi diversi bambini, nell’arco di un solo weekend.

I media, sempre prontissimi ad evidenziare il colore della pelle quando è la polizia a sparare, tendono invece a sorvolare sull’identità etnica di queste vittime. Si tratta quasi sempre di afroamericani. Migliaia di morti ogni anno. I media, la politica e gli attivisti come Shaun King alimentano la tensione e il vittimismo delle comunità nere d’America. La polizia viene identificata come il nemico con l’effetto di creare un clima omertoso. Se non poi lamentarsi quando, inevitabilmente, la maggior parte degli omicidi nei quartieri neri rimane irrisolta. Questa schizofrenia è evidente anche dai sondaggi in cui gli afroamericani da un lato dicono di “non fidarsi della polizia”, allo stesso tempo però “vogliono più polizia nei loro quartieri”.

Il risultato delle proteste? Più crimini

Arrivano le elezioni e puntualmente esplodono le proteste Blm all’insegna del Defund the police, tanto esaltate anche da influencer e Vip nostrani. Qual è il risultato? Una nuova ondata di omicidi e sparatorie nei quartieri neri. Oltre il 25% di morti in più. Semplicemente la polizia, messa sempre sotto accusa dai media e dalla politica, si è ritirata lasciando il campo alle gang e alla legge del più forte. Del resto, se voi foste un poliziotto americano, con quanto entusiasmo rispondereste ad una chiamata d’emergenza verso un quartiere difficile? Innanzitutto vi mettete in una situazione di forte rischio personale (e avete figli e famiglia da cui volete tornare vivi, possibilmente senza fori aggiuntivi). Se siete bianco i locali vi saranno probabilmente ostili. Se siete nero vi daranno del traditore e vi chiameranno zio Tom. Ma poi, se fate il vostro dovere, finite in un conflitto armato, rispondete al fuoco e ci scappa il morto, il giorno dopo i giornali proclameranno indignati: “Un altro nero ucciso dalla polizia”. E rischiate anche, come successo, di finire con la vostra faccia messa su Internet, con l’accusa di essere un suprematista bianco.

Ecco un lungo elenco raccolto di bambini afroamericani uccisi in questi mesi di violenza criminale. Lo ha compilato, su twitter, un afroamericano che non simpatizza per niente con Blm. Faccio solo un esempio. Zykier Young, un colpo di pistola lo ha raggiunto nella sua casa di Pittsburgh. Aveva 1 anno. Ma per carità. Continuiamo tutti a ricordare George Floyd e ad inginocchiarci contro il razzismo. Perché BLACK LIVES MATTER.

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