Blinken ricuce, Biden bombarda: “Xi dittatore”. Cosa succede tra Usa e Cina?

L’affondo del presidente americano, Joe Biden, contro il leader cinese, Xi Jinping: “Un dittatore”

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Risale a solo due giorni fa l’incontro tra il leader cinese, Xi Jinping, ed il segretario di Stato americano, Anthony Blinken. Era da cinque anni che un capo della diplomazia americana non incontrava i vertici della dittatura comunista, e questo aveva già fatto presagire segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina.

Cina vs Stati Uniti

Si è parlato della concorrenza economica e tecnologica tra le due potenze, della repressione della minoranza musulmana degli uiguri in Cina, delle rivendicazioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale, fino ad arrivare alla questione più spinosa, ovvero quella taiwanese. Un tassello fondamentale per il mondo occidentale, visto che il 65 per cento della produzione di semiconduttori al mondo passa proprio per l’isola di Formosa. E un’eventuale invasione di Pechino (secondo alcune fonti già programmata entro il 2027), rischierebbe di dare un colpo definitivo nella leadership mondiale, sia economica che geopolitica, distaccando definitivamente Washington.

Per approfondire:

La frase di Biden su Xi Jinping

Eppure, nonostante i buoni auspici di queste ultime ore, è il presidente americano, Joe Biden, a stroncare qualsiasi ipotesi di dialogo con il nemico cinese. Durante un evento per una raccolta fondi elettorale in California, il numero uno della Casa Bianca ha definito Xi Jinping un “dittatore“, generando la risposta e il disappunto di Pechino. “La ragione per cui Xi si è arrabbiato così tanto quando ho abbattuto quel pallone che trasportava due box auto di strumentazione è che non sapeva si trovasse lì – ha detto il presidente americano. Questo è il grande imbarazzo dei dittatori, quando non sono informati di quanto è accaduto”, ha poi concluso Biden.

Immediata la risposta del governo cinese: “Questi giudizi su Xi sono assurdi e irresponsabili” e violano la “dignità politica della Cina”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, seguito poi anche dal commento di Mosca, nella persona del portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov: “Una manifestazione inaccettabile. “Gli Usa conducono una politica controversa e imprevedibile”.

Non è la prima volta che il presidente americano se ne esce con dichiarazioni simili. Proprio a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, Biden definì Putin “un dittatore che vuole costruire un impero”, auspicando anche un rovesciamento di potere al Cremlino. Frasi che, nella loro più o meno condivisione, lasciano però un interrogativo fondamentale: come possono essere lette agli occhi dell’avversario geopolitico, se affermate dal capo dell’alleanza occidentale? Sicuramente, non come un tentativo di porgere la mano, il che rischia di rendere Russia e Cina ancora più radioattive rispetto a quanto già lo siano oggi.

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