Blitz a Trieste, i portuali sgomberati con gli idranti

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Sgomberati, con gli idranti. La protesta dei no green pass di Trieste, che aveva catalizzato l’attenzione d’Italia in questi ultimi giorni, segna una prima battuta di arresto. Almeno per il momento. Di buon mattino la polizia si è presentata al porto per “liberare” il varco 4 a suon di idranti. Circa 300 i manifestanti presenti sul posto all’arrivo delle forze dell’ordine. Erano seduti, i no green pass. Urlavano frasi come “la gente come noi non molla mai” e “libertà”.

I primi segni di scricchiolii nella tenuta della protesta si erano avuti nel fine settimana, quando si era aperta una crepa all’interno del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (Clpt) guidato da Stefano Puzzer. Buona parte dei portuali si erano detti “contenti” dell’attenzione ricevuta dal governo e dal parlamento dopo lo sciopero di venerdì e il presidio di sabato. Un comunicato aveva annunciato la fine delle ostilità, con il ritorno al lavoro degli oppositori della certificazione verde. Una parte di loro, compreso il dimissionario Puzzer, ha però continuato la mobilitazione. Contrari alla protesta ad oltranza anche Cgil, Cisl e Uil secondo cui il dissenso legittimo non può “impedire ad un porto e ad una città di continuare a generare reddito e prospettive per il futuro”. “Non si esasperi questa situazione – avevano chiesto i sindacati più grandi – perché, nel rispetto di tutte le idee, chiediamo che la maggioranza non sia ostaggio di una minoranza”. Appello però ignorato da circa 300 attivisti no green pass e una trentina di lavoratori dello scalo.

La situazione è ancora in evoluzione. La polizia ora difende il varco 4 mentre i manifestanti (diventati un migliaio) promettono una “resistenza passiva” ad oltranza. Questa mattina i portuali dopo l’intervento degli idranti si sono seduti in terra davanti ai camion e ai furgoni delle forze dell’ordine. Quando i poliziotti hanno cercato di alzare da terra chi era seduto, c’è stato qualche momento di tensione. Dopo i tafferugli, alcune persone sono state fermate. Due invece hanno avuto un malore e sono state trasportate in ospedale. Poi la situazione si è calmata e stabilizzata. Puzzer e i colleghi fanno quasi da cordone tra la polizia e i manifestanti per evitare ulteriori contatti. “No politica, no provocazioni” grida al megafono il sindacalista. Al momento i funzionari dialogano per trovare una soluzione pacifica. “Dobbiamo rendere fluida l’attività del porto”, spiega un agente mentre le divise in tenuta antisommossa guadagnano metri. “Vogliamo evitare vi facciate male”. Il presidio però non ci sta e grida agli agenti: “Via il casco”. Alla fine la polizia attivando di nuovo gli idranti riesce a liberare il varco. I no green pass si spostano nel parcheggio in fondo alla zona presidiata sin da venerdì scorso.

Articolo in aggiornamento…

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