Come dargli torto? Come dare torto a Nicola Roggero, telecronista Sky, che ha perso la brocca quando ha visto quello che stava succedendo alla finale dei 400 ostacoli maschili nella tappa di Stoccolma della Diamond League? “Sono degli imbecilli“, testuale, appare la descrizione perfetta per i dimostranti eco-vandali che hanno fatto irruzione nel bel mezzo della pista d’atletica a pochi metri dal traguardo.
Di fatto si tratta di una finale falsata. Per carità: il primatista mondiale, il norvegese Karsten Warholm, sembrava avanti anni luce. Ma dietro di lui stava scoppiando la bagarre. L’italiano Alessandro Sibilio era in corsa per una medaglia ma lui e altri si sono trovati la strada tagliata da tre manifestanti di A22 Network, con tanto di striscione, che hanno impedito il regolare svolgimento della corsa. “A 10 metri dal traguardo è apparso questo striscione: per quando riguarda la mia gara, non è andata bene poi verso il finale mi sono quasi fermato perché mi sono fatto male”, ha detto l’atleta italiano come riporta Eurosport.
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La domanda è: come è potuto succedere? Certo gli addetti alla sicurezza probabilmente passeranno un brutto quarto d’ora. Anche perché gli atleti non nascondono di essere “incazzati”. “È lecito protestare, ma non è questo il modo per farlo”, ha detto Warholm alla NRK. “È una mancanza di rispetto verso coloro che sono qui per fare un buon lavoro”. C’è insomma sgomento per l’ignobile strumento di protesta, ultima frontiera di una serie di iniziative discutibili: prima gli eco-vandali “no oil” si sono messi a imbrattare le opere d’arte, poi hanno iniziato a bloccare il traffico, a Londra hanno frenato pure il Gay Pride e a Stoccolma eccoci con la nuova “trovata”. “Non ci credo – dice il telecronista in diretta – Sono entrati degli imbecilli, di quelli che devono protestare. Sibilio era lanciato verso un grande secondo posto. Non è possibile. Non è possibile. Eccoli questi cretini, dovrebbero avere rispetto degli atleti che sono giovani come loro che fanno uno sforzo per il quale si preparano e qui magari rischiano un infortunio”.
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