Se davvero si mira ad agevolare i proprietari degli immobili presenti nei borghi, spesso spopolati, è sufficiente accogliere il suggerimento di Confedilizia, che ha da tempo proposto – proprio a questo scopo – la soppressione dell’Imu nei Comuni fino a tremila abitanti, con un costo di appena 800 milioni di euro. Quanto ai fabbricati inagibili, invece di eliminare finalmente una tassazione così palesemente vessatoria, si mette su il can can della riforma del catasto per “concedere” ai proprietari di questi quasi-ruderi solo una diminuzione dell’Imu? Non scherziamo.
In ogni caso, il non detto del passaggio espunto dal documento finale è che il “riequilibrio” ipotizzato si sarebbe tradotto in un aumento di imposizione per tutti gli immobili diversi da quelli (ben pochi) che si dichiarava di voler favorire. Naturalmente la guardia non va abbassata e la riforma fiscale andrà seguita passo passo, sin dalla predisposizione del disegno di legge delega. Ad evitare spiacevoli sorprese.
Giorgio Spaziani Testa, 7 luglio 2021