La morale è che, nonostante tutta la retorica sullo strapotere dei ricchi e delle corporation, con i soldi non si comprano i voti, almeno non in America.
Lo stesso Bernie Sanders ha investito moltissimo in questo supermartedì, con una rete di uffici, sparsi capillarmente in tutti gli stati chiave. I finanziamenti di Sanders che, è il caso di sottolinearlo, provengono in grandissima parte da micro contributi dei suoi sostenitori, sono comunque ingenti. Eppure, alla fine, è stato Joe Biden, con un forziere molto più ridotto, ha uscirne trionfante.
Ma del resto questo lo si era già visto anche nel 2016, quando un certo Donald Trump è riuscito a conquistare nomination e presidenza, spendendo molto meno della maggior parte dei suoi competitor repubblicani e della candidata Dem Hillary Clinton.
Stefano Varanelli, 6 marzo 2020