Boccia fattene una ragione: Beatrice Venezi merita quel ruolo

L’imprenditrice campana attacca il direttore d’orchestra per il ruolo di consigliera al Mic: “È in conflitto di interesse”

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Boccia Venezi

Stavolta ci avevamo convintamente creduto. Avevamo davvero sperato di potercene finalmente liberare dopo un inutile e fastidiosissimo martellamento mediatico durato giorni. E invece no. Lei, Maria Rosaria Boccia da Pompei, è sempre lì, al centro della scena, disposta a tutto pur di non perdere quei fugaci attimi di celebrità tanto faticosamente guadagnati. Così, anche dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura, l’imprenditrice campana pare non volersi proprio rassegnare a perdere la luce dei riflettori e tornare alla sua vita precedente.

E allora, pur di non sparire definitivamente dalla scena, la Boccia prova in ogni modo ad alimentare un fuoco ormai prossimo a soffocare, e si avventura in disperati esercizi che sortiscono quale unico effetto quello di gettare ulteriore discredito sulla sua persona e sulla sua professionalità. L’ultimo, in ordine temporale, rasenta veramente il paradosso: la non consigliera delusa ed ex amante del ministro Sangiuliano che dà pubblicamente della raccomandata a Beatrice Venezi, direttore d’orchestra di fama internazionale e consigliere (lei sì) per la musica del MiC. Una posizione, questa, perorata peraltro anche da Repubblica, secondo cui, la Venezi si troverebbe ad occupare quel ruolo solo grazie all’intercessione di un suo fan d’eccezione: il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Come se i meriti artistici della giovane maestra non fossero già noti al pubblico di mezzo mondo e servisse una banalissima raccomandazione per riconoscerli. Ridicoli. Per di più, Maria Rosaria Boccia attacca frontalmente Beatrice Venezi in quanto, a suo dire, la “maestra” si troverebbe in una posizione di conflitto di interesse con il ministero di cui è consigliere per via di alcuni concerti privati retribuiti, tra cui, da ultimo, quello in programma il prossimo 19 settembre in occasione del G7 Cultura.

Secondo la Boccia, dunque, la Venezi, che di mestiere fa il direttore d’orchestra, dovrebbe rinunciare a qualsivoglia compenso per le sue prestazioni professionali perché investita della carica di consigliere del Ministero della Cultura. E pensare che proprio lei, Maria Rosaria Boccia, di cui ancora si disconono i meriti professionali, è stata in procinto di ottenere la nomina a consigliere del MiC solo per via di una relazione sentimentale intrattenuta con il titolare della Cultura. Altro che conflitto di interesse.

Proprio in merito alla suddetta nomina, la Boccia sottolinea altresì come la sua sarebbe dovuta essere a titolo gratuito, a differenza di quella della Venezi che, invece, è una nomina a titolo oneroso. Ora, non ce ne voglia Maria Rosaria Boccia, ma il paragone non regge affatto. Ce ne vuole di coraggio da parte sua a mettersi sullo stesso piano della Venezi. Suvvia, non scherziamo. La non consigliera di Sangiuliano sarà anche furba, e lo ha ampiamente dimostrato, ma adesso sarebbe proprio il caso di darci un taglio con questa assurda telenovela.

L’imprenditrice campana non possiede né il profilo né le competenze necessarie per ricoprire quel ruolo. Pertanto, può tranquillamente dimenticarsi di nomine e incarichi vari. Da tutta questa faccenda non caverà più alcunché. Al massimo qualche querela, visto che sia la Venezi sia Sangiuliano stanno seriamente valutando di intraprendere azioni legali nei suoi confronti. Null’altro. Maria Rosaria Boccia non otterrà più nulla. Il suo momento di gloria è ormai ai titoli di coda. Se ne faccia una ragione.

Salvatore Di Bartolo, 9 settembre 2024

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