Politica

Bocciato lo stop al green pass. Ma si spacca la maggioranza

La maggioranza Draghi nel caos: la Lega vota con FdI, Forza Italia si astiene. Bocciato l’emendamento

Politica

Si tratta forse di tecnicismi parlamentari. Eppure la battaglia svoltasi oggi in Commissione Affari Sociali, dove i deputati stanno lavorando al decreto Covid che ha introdotto l’obbligo vaccinale, ha grandi valenze politiche. Un gioco degli scacchi interno alla maggioranza, che rischia di terremotare il governo e riaccendere l’ira funesta del pelide Draghi. Il risultato comunque, per ora non cambia la vita degli italiani: i deputati hanno respinto l’emendamento della Lega che puntava a far cessare il green pass insieme allo stato di emergenza.

Tutto inizia in mattinata quando la Lega muove le sue pedine. Prima vota insieme a Fratelli d’Italia e Alternativa un emendamento sulla quarantena degli studenti non vaccinati, nonostante il parere contrario del governo. Poi presenta un sub emendamento che prevede la cessazione del green pass e del super green pass alla fine dello stato di emergenza previsto per il 31 di marzo. “Pretendiamo un impegno serio da parte del governo”, spiega il leghista Massimiliano Panizzut, firmatario del testo, all’acme della crisi politica. L’esecutivo, infatti, ufficialmente aveva dato parere contrario all’emendamento.

A fine mattinata la maggioranza chiede la sospensione della seduta per evitare una plastica spaccatura delle forze che sostengono Draghi. La riunione dei partiti si protrae a lungo: la ripresa dei lavori viene spostata prima alle 16.30, poi alle 17.30, sintomo che i nervi sono a fior di pelle. Da una parte c’è la Lega, che non intende ritirare il suo emendamento. Dall’altra Pd, Leu, Italia Viva, Coraggio Italia e Movimento Cinque Stelle. Forza Italia annuncia l’astensione, dicendosi d’accordo con il Carroccio ma cercando di tenere insieme i cocci della maggioranza. “Siamo al lavoro per un piano graduale di dismissione del green pass”, fa sapere Berlusconi in una nota nel primo pomeriggio. Forse un modo per riportare a più miti consigli Salvini ed evitare la spaccatura. Ma non basta: la Lega decide di non ritirare l’emendamento e di andare alla conta. Facendo scoppiare un pandemonio.

I timori di Pd, Italia Viva e M5S riguardavano una nutrita fetta di deputati pentestellati che si temeva potessero votare a favore dell’emendamento leghista. “Situazione molto agitata in commissione XII – ha scritto sui social Claudio Borghi -. Pare che mezzo Parlamento stia convergendo verso la sala del mappamondo. Mi dicono che alcuni deputati M5S stiano provando a far ragionare i loro colleghi”. Missione riuscita, a quanto pare. Con 22 voti contrari, 13 a favore e 5 astenuti il sub emendamento leghista è stato bocciato. Il green pass resta, per ora anche dopo il 31 marzo. Ma adesso Draghi ha un nuovo problema: la tenuta della sua maggioranza traballa.