Esteri

La guerra in Ucraina

BoJo: “Putin minacciò di bombardare Londra”. La replica dei russi

Il racconto di Boris Johnson nei giorni prima dell’invasione dell’Ucraina in un documentario della Bbc

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Dopo essere stato tra i primi leader a schierarsi, senza alcuna ambiguità, a favore della causa di Kiev; ora, l’ex primo ministro britannico, Boris Johnson, torna a parlare della guerra in Ucraina e dei giorni appena precedenti all’invasione di Vladimir Putin. Già nel corso delle scorse settimane, dalle colonne del Wall Street Journal, l’ex numero uno dei Tories fu tra i primi ad auspicare un tentativo di formare un primo negoziato tra i belligeranti. E anzi, secondo BoJo, Zelensky sarebbe stato pronto a cedere definitivamente la Crimea, occupata dai russi dal 2014.

Ebbene, dagli ultimi giorni del conflitto, l’ipotesi di una concessione territoriale ucraina pare essere sempre più un miraggio. Da una parte, Kiev continua a chiedere nuove armi all’Occidente, che ha già acconsentito all’invio dei carri armati americani e tedeschi – rispettivamente gli Abrams ed i Leopard. Dall’altra, il Cremlino sarebbe pronto a mettere in atto una nuova offensiva proprio dal 24 febbraio, ovvero a distanza di un anno esatto da quando Putin iniziò la sua “operazione speciale”.

Per approfondire:

Nonostante tutto, in un documentario Bbc dal titolo ‘Putin contro l’Occidente’, è lo stesso Boris Johnson a ripercorrere quelle che furono le azioni britanniche per dissuadere Mosca dall’invadere l’Ucraina. Un episodio, in particolare, balza all’attenzione di chi ha assistito alla ricostruzione dei fatti dell’ex primo ministro. Ovvero il fatto che Putin minacciò BoJo, dopo che quest’ultimo garantì il non ingresso di Kiev nella Nato e che la guerra sarebbe stata una “catastrofe totale, che avrebbe portato a sanzioni occidentali e ad un aumento delle truppe Nato ai confini con la Russia”.

Un avvertimento che ha suscitato l’intimidazione del leader della Federazione: “A un certo punto mi ha minacciato, dicendo: ‘Boris, non voglio farti del male ma, con un missile, ci vorrebbe solo un minuto’. O qualcosa del genere”, ha concluso l’ex leader Tory. Un Putin che però, sempre secondo il racconto di Johnson, appariva “molto informale”. Anzi: “Credo che dal tono molto rilassato che aveva, dalla sorta di aria di distacco che sembrava avere, stesse solo giocando con i miei tentativi di convincerlo a negoziare”. Insomma, difficile dire se fosse stata una minaccia concreta o solo astratta.

Anche se, nove giorni dopo quella telefonata (11 febbraio ’22), il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, incontrò a Mosca il suo omologo russo, Sergei Shoigu, rivelando come in realtà entrambe le parti sapevano che l’invasione dell’Ucraina sarebbe stata imminente. Immediata, comunque, è stata la reazione del Cremlino con le parole del portavoce, Dmitry Peskov, che ha tentato di stigmatizzare la narrazione, parlando espressamente di “menzogna”.

Matteo Milanesi, 30 gennaio 2023