Zanzara tigre

Bologna a 30 km/h, Cruciani rivela: “Le medicine arrivano in ritardo”

Zanzara 20 gennaio

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così la decisione della giunta di Bologna di imporre un limite di velocità di 30 km/h in gran parte della città. “Allora ragazzi – ha detto Cruciani – qui è la voce dell’opposizione alla giunta rossa di Bologna che ha imposto i trenta all’ora in larghe parti della città. Qui siamo a favore di una cosa: alzate i limiti di velocità in città anche a 70-80km/h. E se qualcuno li infrange? Sequestro della macchina. Niente multe, sequestro. Ma alzate i limiti di velocità che non serve un caz** andare più piano. Non si salvano vite umane e non si evitano gli incidenti”.

Il conduttore di Radio24 ha inoltre evidenziato i problemi legati all’innalzamento dei tempi di trasporto pubblico e alla consegna ritardata dei medicinali a causa del nuovo limite di velocità. “Si allungano del 20% i tempi degli autobus. Chi ci rimette? La povera gente. Chi prende l’autobus? I pendolari, i lavoratori, naturalmente, provvedimenti del caz** che puniscono le persone normali. Città a 30 all’ora! Li mortacci vostra! Ripeto, medicine in ritardo per colpa della città a 30 all’ora. Una farmacia dice: ‘Non possiamo garantire la puntualità della consegna delle medicine’.”

Infine si è soffermato sulla decisione della Cassazione, che ha deciso di non punire il saluto romano quando c’è una commemorazione: “Ora io dico: per i libertari è un evviva. Non c’è dubbio. Però (la Cassazione, ndr) ha complicato la storia. Perché adesso uno deve stare lì a chiedersi: era una commemorazione? Non era una commemorazione? Era in un cimitero? Era in mezzo alla strada? C’era qualcuno, no? C’era qualcuno da commemorare o da ricordare? Ma che cosa ridicola è? O lo vietate o lo consentite. Che caz** è sta cosa? Soprattutto con il web, con l’internet, con i social di oggi. Uno vede un braccio teso e chi se ne frega se è a favore di un morto o di un vivo. Per cui o lo vietate o lo consentite. Io, come Marconi, sono a favore del fatto che non bisogna punire assolutamente nulla: né un pugno chiuso né un braccio teso. Caz** loro, restassero nei loro ricordi. Non è un problema per la democrazia. Però mi sembra che la Cassazione abbia creato un problema in più.”