Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così la decisione della giunta di Bologna di imporre un limite di velocità di 30 km/h in gran parte della città. “Allora ragazzi – ha detto Cruciani – qui è la voce dell’opposizione alla giunta rossa di Bologna che ha imposto i trenta all’ora in larghe parti della città. Qui siamo a favore di una cosa: alzate i limiti di velocità in città anche a 70-80km/h. E se qualcuno li infrange? Sequestro della macchina. Niente multe, sequestro. Ma alzate i limiti di velocità che non serve un caz** andare più piano. Non si salvano vite umane e non si evitano gli incidenti”.
Il conduttore di Radio24 ha inoltre evidenziato i problemi legati all’innalzamento dei tempi di trasporto pubblico e alla consegna ritardata dei medicinali a causa del nuovo limite di velocità. “Si allungano del 20% i tempi degli autobus. Chi ci rimette? La povera gente. Chi prende l’autobus? I pendolari, i lavoratori, naturalmente, provvedimenti del caz** che puniscono le persone normali. Città a 30 all’ora! Li mortacci vostra! Ripeto, medicine in ritardo per colpa della città a 30 all’ora. Una farmacia dice: ‘Non possiamo garantire la puntualità della consegna delle medicine’.”
Infine si è soffermato sulla decisione della Cassazione, che ha deciso di non punire il saluto romano quando c’è una commemorazione: “Ora io dico: per i libertari è un evviva. Non c’è dubbio. Però (la Cassazione, ndr) ha complicato la storia. Perché adesso uno deve stare lì a chiedersi: era una commemorazione? Non era una commemorazione? Era in un cimitero? Era in mezzo alla strada? C’era qualcuno, no? C’era qualcuno da commemorare o da ricordare? Ma che cosa ridicola è? O lo vietate o lo consentite. Che caz** è sta cosa? Soprattutto con il web, con l’internet, con i social di oggi. Uno vede un braccio teso e chi se ne frega se è a favore di un morto o di un vivo. Per cui o lo vietate o lo consentite. Io, come Marconi, sono a favore del fatto che non bisogna punire assolutamente nulla: né un pugno chiuso né un braccio teso. Caz** loro, restassero nei loro ricordi. Non è un problema per la democrazia. Però mi sembra che la Cassazione abbia creato un problema in più.”