Tanto è stato scritto e ancor di più è stato detto sulla vicenda che ha suo malgrado visto protagonista Cecilia Sala e sulle dinamiche, alcune note e diverse altre chiaramente no, che hanno portato alla liberazione della giornalista del Foglio. Tra i molteplici e variegati punti di vista e le differenti ricostruzioni circolate sugli organi di stampa in queste ultime ore, ce n’è una in particolare che ha veramente del grottesco, che lascerebbe allibito qualunque osservatore dotato di un minimo di buonsenso e di razionalità.
Si tratta del maldestro tentativo operato dal presidente della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli di intestarsi parte dei meriti della liberazione di Cecilia Sala. E già di per sé questo fa abbastanza sorridere. Ma ancor più surreale è comprendere le reali ragioni per cui il leader dei Verdi si sia convinto di aver giocato un ruolo fondamentale nella gestione del caso Sala. Tenetevi forti: secondo l’opinabile riflessione di Angelo Bonelli, se dopo tre interminabili settimane di prigionia Cecilia Sala ha finalmente potuto lasciare Teheran e il carcere di Evin, fare rientro a Roma e riabbracciare i suoi cari, è solo e soltanto perché i Verdi hanno diligentemente assecondato le richieste di silenzio avanzate dalla famiglia dell’ostaggio.
In pratica, almeno così crede Bonelli, il fatto che lui e gli altri leader dell’opposizione abbiano gentilmente accolto l’invito alla moderazione ed evitato di andare a protestare in massa davanti all’ambasciata iraniana, è poi risultato determinante al fine di ammorbidire la posizione del regime iraniano e agevolare le trattative tra Roma e Teheran. Sarebbe pertanto merito dei Verdi e della decisione assunta dal loro saggio leader di mantenere un profilo basso e rispettoso delle richieste della famiglia Sala, se Cecilia ha potuto avere salva la vita e fare rientro a casa. E pensare che i soliti italioti, stolti, irriconoscenti e rozzi, avevano pensato bene di attribuire i meriti del risultato raggiunto ai rapporti internazionali del presidente del Consiglio e al grande lavoro svolto dell’intelligence. Che stupidi. Tutti ad incensare Meloni, Tajani, il governo, la diplomazia, i servizi, e nessuno che si sia ricordato di spendere una sola parola di elogio nei confronti del leader dei verdi. Assurdo, tutto veramente assurdo.
A questo punto, vista l’imperdonabile gaffe in cui l’Italia tutta è clamorosamente incappata, ci permettiamo noi il lusso di parlare a nome del Paese intero e di porgere all’onorevole Bonelli le nostre più servili scuse unitamente ad un sentito ringraziamento per la bontà del lavoro svolto.
Grazie caro Angelo, per non aver eccessivamente strumentalizzato il caso Sala come lei è solito fare, per aver rispettato il dolore dei genitori e per non aver cercato in alcun modo di mettere a repentaglio la vita di Cecilia. Per tutto questo, grazie Angelo, la famiglia Sala e il Paese tutto le sono e le saranno sempre profondamente riconoscenti.
Salvatore Di Bartolo, 11 gennaio 2025
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