Brasile, allarme censura sulle elezioni

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Gli chef stellati arrivano San Paolo per la Settimana della Cucina Regionale Italiana
Da Roberto Cerea (Da Vittorio, Bergamo) a Giovanni Vanacore (Rossellinis, Ravello), da Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli) ad Alessandro Di Gennaro (Quintessenza, Trani) sarà una goduria del palato. Questo mese la città di San Paolo riceverà 20 chef italiani per la decima edizione della Settimana della Cucina Regionale Italiana, che si svolgerà dal 24 al 30 ottobre.
L’evento, tenuto dal Consolato Generale d’Italia di San Paolo, con il supporto dell’Accademia Italiana della Cucina, si propone di esplorare la diversità gastronomica dei diversi territori del nostro paese.

Ogni ristorante onorerà una regione diversa, mettendo in risalto ricchezze, sapori e particolarità, utilizzando i nostri ingredienti regionali. Tra gli chef molti stellati della Guida Michelin.
Allarme censura sulle elezioni brasiliane.
Ne scrive oggi Infobae. Nel giro di poche settimane, il presidente del Tribunale Elettorale Superiore (TSE) Alexandre De Morães ha ordinato la soppressione di una serie di pubblicazioni di giornali autorevoli. Il TSE ha ordinato la rimozione di un post del quotidiano Gazeta do Povo che collegava Lula al dittatore nicaraguense Daniel Ortega. Strano visto che in un messaggio inviato all’ex presidente, lo stesso Ortega si è congratulato con Lula per la vittoria al primo turno. “Siamo con te”, ha scritto il dittatore, senza che Lula ne prendesse le distanze.
Per l’Associazione nazionale dei giornali si tratta di “censura”, mentre l’Associazione brasiliana di giornalismo investigativo ha espresso preoccupazione per il fatto che questa misura ponga il “potere giudiziario nella posizione di decidere cosa si può o non si può pubblicare”. Lula ha anche chiesto in queste ore il ritiro di un rapporto più ampio, sempre dalla Gazeta do Povo, sui rapporti del candidato con il dittatore Ortega. Per il PT, il partito di Lula, si tratta di fatti “falsi”, per la direzione del quotidiano questa seconda richiesta di censura mira a “impedire qualsiasi pubblicazione sull’argomento”.
Le forbici del TSE hanno attaccato anche il sito Brasil Paralelo, colpevole di aver parlato in un video di uno scandalo di corruzione che coinvolge Lula e il suo partito, il cosiddetto Mensalão, un gigantesco schema per acquistare sostegno politico con fondi pubblici. Le stesse forbici hanno bussato anche alla porta del sito O Antagonista , reo di aver pubblicato audio autentici e loro trascrizioni del criminale più importante del Brasile, Marco Willians Herbas Camacho, detto Marcola, capo del principale gruppo criminale del Paese, il Primo Comando Capitale (PCC). Secondo Marcola, “Per noi Bolsonaro è peggio. Lula è un ladro, ma uno non può essere paragonato all’altro”. Censurate anche le parole di Mara Gabrilli alla radio brasiliana Jovem Pan, secondo lei Lula aveva pagato 12 milioni di reais, circa 2,5 milioni di dollari, a un imprenditore locale per non essere accusato di essere dietro alla morte di Celso Daniel, il sindaco del PT di Santo André, misteriosamente assassinato nel 2002.
Ieri il PT ha chiesto al TSE di punire l’emittente radiotelevisiva Jovem Pan per una presunta “mancanza di isonomia” nella sua copertura elettorale, “ampiamente favorevole” al presidente Bolsonaro e “contraria” a Lula. Il PT chiede che la Jovem Pan sia multata e che il suo proprietario, Antonio Augusto Amaral de Carvalho Filho, sia indagato “per uso abusivo dei media”.
Giovedì scorso, infine, Alexandre de Morães ha vietato alla Polizia Federale di proseguire l’indagine aperta su richiesta del Ministero della Giustizia e del Consiglio di Amministrazione per la Difesa Economica (Cade) sugli istituti demografici, sospettati di agire come “un cartello per manipolare il mercato e le elezioni”.
Cuba processa i civili che protestano contro i blackout
La Procura li ha accusati di “incendio doloso di strutture, esecuzione di atti vandalici, chiusura di strade pubbliche, aggressioni a funzionari e incitamento alla violenza”, tra gli altri reati. A Cuba tra il 29 settembre e il 12 ottobre ci sono state oltre 100 proteste, in 11 delle 15 province del Paese.Ortega proibisce in Nicaragua qualsiasi video e foto senza l’avallo della censura sandinista
La legge approvata ieri è diretta contro le agenzie di stampa internazionali, ma la norma è così generale che anche i video girati per compleanni o battesimi potrebbero aver bisogno di approvazione. La legge è stata approvata due mesi dopo che il giornalista messicano Otoniel Martínez, di TV Azteca, aveva pubblicato in più puntate un servizio da lui prodotto di nascosto in Nicaragua, con forti critiche del regime di Ortega e Rosario Murillo.L’esilio venezuelano negli USA supplica Biden di non espellere i migranti già nel Paese
L’Organizzazione dei venezuelani perseguitati politicamente ha lanciato ieri un appello disperato.

Paolo Manzo, 15 ottobre 2022

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