Cronaca

L'attacco a lady Harry Potter

Bruciata viva: i trans “perseguitati” fanno morire la Rowling in un libro - Seconda parte

Fosse un essere umano normale, finirebbe dritto in galera, ma, siccome si tratta di “una donna trans”, che scopa, sapevatelo, tutti zitti e buoni, se no è odio, genderfobia, testosterone tossico. Difficile dire quanto successo avrà il racconto sterminatore di una trans che si percepisce scrittora, ma è scontato prevedere che riscuoterà l’orgasmico entusiasmo da baccanti, evoè evoè, di: Boldrine, Murgie, Cathy La Qualunque, Black Lives Matter (quelli che si percepiscono neri e intanto i boss della setta si regalano magioni da 6 milioni di dollari, percependosi molto reiette).

Più che cancel culture, siamo alla cancel brain; più che alla woke, alla wake, nel senso di wakkata. Intanto in America chi persiste a non mettersi in testa che il sesso biologico non esiste ma esiste il sesso che vi pare, oggi qui domani là, viene licenziato, pestato, aggredito sui social, con tanto di indirizzo di casa pubblicato e l’invito a fare una visitina definitiva, tipo il transromanzo; quanto alla Rowling, non vive più e neanche i prodigi di Harry Potter possono salvarla. Però ad essere vittime di odio sono quelli che vogliono rovesciarle addosso una tanica di benzina dopo averla squartata: e questi sarebbero gli attivisti trans, gente senza arte né parte né sesso, buona a nulla ma capace di tutto.

Ora, che gli uomini, anzi gli esseri viventi, sono dei pazzi, questa è la prima cosa che capisce, dopo un po’, uno che per mestiere frequenta i viventi e li racconta. Qui però siamo oltre, siamo alla demenza della meschinità: quanta miseria per non dire che il se’ percipiente scrittore trans è semplicemente invidioso di una che coi romanzi ha fatto i soldi, e senza nemmeno dover fingere di non essere quella che è.

Max Del Papa, 24 aprile 2022

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