Politica

Caffo condannato, ma occhio al linciaggio

Il filosofo si è preso 4 anni per maltrattamenti sulla ex compagna. Ma si tratta di una sentenza di primo grado

© sergeitokmakov tramite Canva.com

Mi rendo conto forse rispetto alle grandi cose storiche vale poco, ma Libero ci apre e altri giornali ne discutono. Parlo della condanna di Leonardo Caffo, un cosiddetto filosofo che voglio difendere. Voi dite: “Ma come ti viene in mente difendere Caffo”? Un comunista, un filosofo, un amico della Chiara Valerio, cioè quella gente che ti detesta, che quando vede Porro sputa e gli prende il magone. Ma perché bisogna difendere Caffo?

Ieri è stato condannato a 4 anni dal Tribunale di Milano perché secondo le ricostruzioni che leggo sui giornali addirittura avrebbe rotto un dito alla fidanzata, l’avrebbe schiaffeggiata, le avrebbe detto “sei una merda, sei buona solo a fare i figli”, avrebbe usato nei confronti della compagna o madre dei suoi figli una violenza inaudita, ovviamente bestiale, che non posso difendere se ovviamente è avvenuta.

Io però difendo un principio, non difendo Caffo, il principio per il quale oggi, ad esempio, Libero, ma anche Il Giornale, da una parte si dice “condannato Caffo a 4 anni per varie cose, tra cui molesti sessuali, idolo delle femministe, questo è il titolo di Libero, menava la ex fidanzata” e poi si celebra Enzo Tortora e si che schifo che il capo dell’associazione dei magistrati ieri si è detto contrario di istituire il 17 giugno, il giorno in cui fu arrestato Tortora nel 1983, come grande giornata delle vittime della giustizia. Sia Sallusti, sia mi sembra Sechi dicono che è disgustoso questo atteggiamento dei magistrati che non vogliono prendere atto dei tanti errori che commettono e che 954 persone all’anno, nota giustamente Sallusti, sono state incarcerate senza nessun motivo e alcune sono anche condannate definitivamente e poi ci si è resi conto che era un errore giudiziario.

Allora, qual è il punto fondamentale? Il punto fondamentale è che Caffo è stato condannato in primo grado a 4 anni ma lo sapete che Tortora fu condannato in primo grado a 10 anni da quei due magistrati scellerati che avevano sbagliato tutto nell’inchiesta? Il primo grado a Tortora lo portò a un condanna di 10 anni di carcere, poi dopo fu assolto, ma in primo grado era 10 anni. In questo paese la presunzione di innocenza vale soltanto per gli amici, questo che mi fa impazzire. Caffo non è un mio amico, non mi sta simpatico, non lo conosco, non ho letto un libro, i suoi amici sono delle persone detestabili, lo difende soltanto quella pattuglia che io non amo.

Ma quando uno viene condannato in primo grado, come insegna Tortora e come la destra dovrebbe aver capito bene, non è detto che sia necessariamente colpevole, perché anche su Tortora, il giorno dopo la condanna, tutti dissero “avete visto Tortora era un delinquente spacciatore amico dei mafiosi”. Noi abbiamo questa idea un po’ sbagliata della magistratura e delle condanne, per cui il primo grado in Italia spesso viene ribaltato. Le notizie che arrivano sui giornali delle inchieste, delle intercettazioni, ci danno un’idea soltanto dei motivi per i quali uno viene condannato. E’ facile essere garantisti con Silvio Berlusconi, amico nostro, è facile essere garantisti con la destra, amica dei giornali di destra, è un po’ più difficile riuscire a essere garantisti con le persone che più detesti, come Caffo.

Allora un ragionamento che si può fare è il seguente, ma non lo fanno i giornali di destra: Caffo è stato condannato, vedremo se sarà colpevole, il problema è che tutti coloro che lo stanno difendendo oggi, i suoi amichetti, quando invece uno viene semplicemente accusato, già urlano al complotto, urlano alla giustizia di piazza, ecco questo è il doppio standard, ma non si può cadere nello stesso doppio standard anche da parte della destra. Bisogna disgiungere il giudizio nei confronti della persona che vi può più o meno piacere con la verità giudiziaria: la verità giudiziaria ancora non ce l’abbiamo, mi spiace, quindi non possiamo dire che ha molestato, a meno che non vogliamo dire che Tortola era un drogato amico degli spacciatori quando fu condannato.

Dovremmo avere una specie di equilibrio in questo atteggiamento, l’intervista dice lui che è ovviamente detestabile e dice “hanno colpito me per educarne mille”. Può anche essere che con tutto il rilievo mediatico che aveva avuto questo Caffo, evidentemente c’è stato un accanimento nei confronti. Non lo so, vedremo se lui sarà quello che raccontano invece le condanne di primo grado in cui sembrerebbe un orribile, mostruoso molestatore e di un maschilismo allucinante.

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