di Alberto Maggi per Affaritaliani
Carlo Calenda, voto 10. Sempre coerente nei tradimenti, Cossiga direbbe “Un figlio della borghesia romana prende il posto ormai di Giuda”. Ha tradito tutti, da Montezemolo a Punzo, da Renzi a Zingaretti, agli elettori romani e a quelli del Parlamento europeo.
Enrico Letta, voto 3. Uno stoccafisso eteroguidato da Parigi che non mangerà il panettone come segretario del Pd per manifesta incapacità.
Matteo Renzi, voto 9. È sempre il più lucido e ancora una volta le carte in tavola le metterà lui.
Emma Bonino, voto 7. È sempre la vispa Teresa come la definiva Andreotti, pronta ad annusare meglio dove c’è un seggio per lei.
Nicola Frantoiani, voto 4,5. Un piccolo Bertinotti senza stile né carisma.
Angelo Bonelli, voto 4. L’unico verde sbiadito che non ha mai contato nulla né in Italia né in Europa.
Luigi Di Maio, voto 4. È inciampato rovinosamente negli ultimi metri dopo che per anni non aveva sbagliato nulla.
Bruno Tabacci, voto 10. Il democristiano più istrionico che pensa sempre a sé.