Dunque, occorre capovolgere il paradigma. Non si tratta di tenere tutto chiuso e ristorare (purtroppo simbolicamente, in modo del tutto insufficiente) chi ha la serranda abbassata. Si tratta di invitare tutti a rialzare le serrande, a osservare il massimo possibile di precauzioni igieniche e sanitarie, e lasciare le persone libere di riorganizzare la propria vita. Già siamo pieni di ferite e cicatrici permanenti. Solo chi non conosce l’economia può pensare di protrarre indefinitamente questo stato di cose.
Daniele Capezzone, 30 novembre 2020