Esteri

Cancel culture, Modi vuol cambiare nome all’India

© spukkato e Andrey Khrobostov tramite Canva.com

Il governo del primo ministro indiano, Narendra Modi, è sempre stato attivo nel rimuovere simboli del dominio britannico nelle città, nelle istituzioni politiche e nei libri di storia, ma recentemente ha fatto qualcosa di più eclatante. L’India ospita a New Delhi il summit del G20 questo weekend e i leaders mondiali, come riportato dal Guardian, hanno ricevuto l’invito al pranzo di stato ufficiale firmato “Presidente del Bharat”.

Modi si riferisce spesso al suo Paese chiamandolo “Bharat”, un termine derivato da antichi documenti hindu scritto in sanscrito ed uno dei due nomi ufficiali della Nazione dalla sua fondazione. Membri del partito di governo, il Bharatiya Janata Party (Bjp), avevano già manifestato in passato contro l’uso del nome India, che rievocherebbe la dominazione e la conquista britannica. Il governo avrebbe già pianificato una sessione speciale in parlamento nelle prossime settimane per discutere appunto del nome del Paese.

Shashi Tharoor, membro del partito di opposizione nel Congresso, ha dichiarato su X (l’ex Twitter) “Spero che il governo non sarà così folle da abbandonare totalmente il nome India”. E ha continuato: “Dovremmo continuare ad usare entrambi i termini piuttosto che rinunciare ad un nome che profuma di storia, un nome che è riconosciuto in tutto il mondo”. I governi indiani che si sono succeduti negli ultimi decenni hanno cercato di rimuovere le tracce della dominazione inglese, rinominando strade e addirittura intere città. Questa sorta di “sovranismo” si è intensificato con l’amministrazione Modi che, in vari discorsi pubblici, ha sottolineato la necessità di abbandonare le tracce di un modo di pensare coloniale.

La “cancel culture” del primo ministro indiano ha già coinvolto e modificato alcune istituzioni di origine britannica: le circoscrizioni parlamentari a Nuova Delhi, il codice penale del periodo pre-britannico, in cui si vorrebbero togliere i riferimenti alla monarchia. Infine Modi ha anche rimosso i nomi islamici di alcune località, imposti duranti l’impero Mughal, precedente alla dominazione coloniale inglese. I critici vedono in questo gesto l’emblema della volontà di affermare la religione hindu, che è quella praticata dalla maggioranza della popolazione.

Andrea Gebbia, 7 settembre 2023