La terza considerazione riguarda il clima, evidentemente omertoso, che si deve vivere in quelle regioni. Una parte di esercenti caccia Salvini per puro odio ideologico e magari per opportunismo, per finire sui giornali e magari diventare meta dei consumatori dei centri sociali. Ma probabilmente un’altra parte dei gestori deve avere paura, paura di ritorsioni delle amministrazioni comunali, che sulle licenze e su molto altro possiedono molto potere. Una cena leghista, chiudi il locale e finisci in miseria: in effetti neppure al più sfegatato fan del Capitano si potrebbe chiedere tanto.
E se baristi e ristoratori veneti, lombardi, piemontesi, friulani, trentini, facessero la stessa cosa con il povero Zingaretti? Chissà a cosa griderebbe Repubblica, il giornale che vuole «cancellare Salvini». Ma non lo faranno, e giustamente: in modo che oggi sia chiaro ed evidente da quale parte stia l’orrore. Per parafrasare Rosa Luxemburg: sovranismo o barbarie! Anche se toccherà digiunare.
Marco Gervasoni, 15 gennaio 2020