Tira davvero una brutta aria per Giuseppe Conte e il suo Movimento. Prima la sonora batosta elettorale rimediata alle Europee, con un misero 9.99% ottenuto, nonostante i sondaggi della vigilia dessero i pentastellati tra il 13.5 e il 15%, poi le infuocate dispute interne immediatamente successive al voto europeo volte a minare l’attuale leadership, e adesso gli ultimi sondaggi elettorali che certificano il pessimo stato di salute di un Movimento ormai in caduta libera.
La prima rilevazione post-voto effettuata da Termometro Politico, evidenzia infatti un ulteriore cambio di equilibri rispetto al risultato emerso lo scorso 9 giugno, con Forza Italia che raggiunge quota 9.8% superando i Cinque Stelle, calati ulteriormente al 9.6%. Un sorpasso che, a ben vedere, ha veramente del clamoroso. Basti pensare che, appena poche settimane prima della tornata elettorale europea, i pentastellati godevano di un vantaggio di quasi dieci punti percentuali sull’avversario forzista. Tutto dilapidato nel tempo di un amen, con i grillini scalzati dal podio da Forza Italia, sotto di quasi quindici punti percentuali rispetto all’alleato dem, e con Avs che continua ad avanzare a sinistra superando la soglia del 7%.
Un vero e proprio tracollo politico, insomma, avallato peraltro dalle inequivocabili dichiarazioni rilasciate nelle ultimissime ore da Beppe Grillo. “Ho incontrato Conte, mi ha ha fatto un po’ tenerezza. Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”, ha affermato il fondatore del M5s durante uno spettacolo del suo tour, aggiungendo poi: “Il Movimento che abbiamo fatto forse non c’è più, dicono che forse siamo vaporizzati, forse è la parola giusta”. E per concludere un’ultima frecciata all’indirizzo dell’ex ‘avvocato del popolo’: “Deve capire che io sono essenziale e non so come andrà a fine con lui”.
Dichiarazioni, quelle del comico, che non sono affatto piaciute a Conte, che prontamente ha ribadito: “Di essenziale non c’è la singola persona. Di essenziale c’è la comunità che ormai è fatta da gente seria e matura, che deciderà il proprio futuro all’assemblea costituente del prossimo settembre. Il destino del Movimento non è nelle mani di Grillo“.
Morale: con un consenso ai minimi storici, una leadership ormai fragilissima e una dilaniante lotta intestina tra grillini puri e contiani, il Movimento Cinque stelle è letteralmente sull’orlo dell’implosione. Per di più, ironia della sorte, a recitarne il de profundis non sono i soliti cronisti maliziosi, né tantomeno gli avversari politici, bensì il suo stesso fondatore, che con una singolare liturgia funebre celebra in pompa magna la fine del grillismo.
Salvatore Di Bartolo, 18 giugno 2024
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