Caos treni, l’ombra del sabotaggio: Fs presenta una denuncia

L’esposto del Gruppo: “Incidenti anomali sulla rete, circostanze sospette”. La Lega: “Dalla sinistra consueto e indegno sciacallaggio”

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L’ombra del sabotaggio. Ancora una volta disagi per l’Alta velocità, con il caos treni che attanaglia il Paese. Ma ora Fs vuole vederci chiaro. Dopo le criticità sulla linea Roma-Firenze con rallentamenti per un guasto alla linea tra Montevarchi e Laterina, è stato registrato un altro problema sulle linee Roma-Napoli via Formia e Roma-Nettuno. Dalle 9.45 “la circolazione è sospesa tra Pomezia e Campoleone per un inconveniente tecnico alla linea elettrica. In corso l’intervento dei tecnici”. Ieri, la circolazione è stata ostacolata dal maltempo al Sud, in particolare in Calabria, e da un guasto sulla linea dell’Alta velocità Roma-Firenze. Incidenti continui ma allo stesso tempo sospetti, tali da invitare a fare maggiore chiarezza sulla loro natura.

“Il gruppo Fs, alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette, ha preparato un esposto denuncia molto dettagliato che ha depositato ora presso le autorità competenti” il comunicato della società in una nota: “In particolare, gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”.

I guasti sulla rete ferroviaria sono stati puntuali e nelle fasce orarie più problematiche, la denuncia della Lega con i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Il Carroccio plaude la scelta di Ferrovie dello Stato di presentare un esposto: “Bene l’iniziativa del gruppo Fs che si è rivolto alle autorità per verificare che tutto sia stato casuale. Dalla sinistra del malgoverno e del ‘nò a tutte le opere, anche ferroviarie, consueto e indegno sciacallaggio“.

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Il caos treni si protrae da mesi, criticità legate spesso a guasti o malfunzionamenti. A insospettire è la frequenza di questi episodi, mai così regolare e tambureggiante, nonché la presenza alla guida del ministero dei Trasporti di Matteo Salvini, tra gli obiettivi dichiarati della sinistra, basti pensare alla patetica raccolta firme lanciata da qualcuno per chiedere le sue dimissioni. Non è un caso che l’opposizione abbia immediatamente colto la palla al balzo per passare all’attacco. “Cercasi ministro disperatamente” l’ironia piddina con Matteo Ricci, mentre Angelo Bonelli di Avs mette nel calderone cose che non c’entrano nulla – un classico della casa – come il Ponte sullo Stretto: “Il forte sospetto è che si presenti un esposto per spostare l’attenzione dalle inadempienze e dal disastro in cui si trova la nostra rete ferroviaria. Ma la domanda è: dove è finito il ministro Matteo Salvini, considerato che non si presenta in parlamento a spiegare quanto sta accadendo dopo che ha prosciugato il fondo nazionale sul trasporto rapido di massa per finanziare con 14 mld di euro il ponte sullo stretto di Messina? Siamo noi ad annunciare un esposto per denunciare la latitanza di Matteo Salvini”.

La notizia della denuncia di Fs segue di pochi giorni l’avvio di una commissione d’inchiesta interna in seguito all’ennesima giornata nera con linee bloccate e convogli fermi sui binari. Nelle ultime ore è circolata l’ipotesi di un taglio del 15 per cento delle corse dei treni – per alleggerire la rete fino al termine dei cantieri – ma la priorità del gruppo è ricostruire la catena degli errori e accertare eventuali responsabilità. L’ad Stefano Donnarumma ha tenuto ad evidenziare: “Un disagio che può impattare su migliaia di persone non può essere raccontato come un disastro, dato che ne spostiamo contemporaneamente due milioni di persone che sono ben contente di andare sui nostri treni. C’è un piano di investimenti importante che crea sovrapposizioni con i 25 miliardi del Pnrr.  Anche se questo provoca un affollamento negli interventi. Molti credono che il problema sia la cantieristica ma siccome il Paese non è abituato a questa mole di investimenti la filiera produttiva spesso non è pronta nella tempistica”. Il danno economico legato ai ritardi è ingente: oltre 3.16 miliardi di euro all’anno secondo un’analisi condotta dal Centro studi di Unimpresa. Seguiranno aggiornamenti…

Franco Lodige, 15 gennaio 2025

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