Cara Giorgia, non serve frignare: qui il problema non è l’eco-ansia

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Il pezzo che oggi merita di essere letto è quello di Giovanni Sallusti che racconta l’eco-ansia dell’attivista Giorgia che ha fatto commuovere il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al Giffoni Film Festival. L’attivista si è rivolta la ministro dicendo: “Soffro di eco-ansia. Ho paura per il futuro, lei non ce l’ha?”. Di fronte alle lacrime del ministro, Giovanni Sallusti dice che il ministro è stato contagiato dall’eco-ansia.

Ragazzi, con tutto il rispetto per il ministro, metterei in secondo piano la sua commozione. Penserei invece a quello che può succedere a centinaia di migliaia di famiglie che oggi hanno un lavoro, ma che domani rischiano di non averlo più a causa di queste follie climatiste per le quali noi dobbiamo cambiare il nostro packaging ed i nostri tipi di riciclo, spegnere le nostre aree condizionate, mettere il cappotto alle nostre case, far fallire le nostre aziende automobilistiche e così via.

Se invece di commuoverci per l’eco-ansia della signorina Giorgia pensassimo alle ansie economiche di milioni di italiani, forse faremmo molto meglio. Immagino che il ministro Pichetto sappia bene quanta ansia (in termini economici) ci sia fra quelle 160mila famiglie a cui è stato appena tolto il reddito di cittadinanza. Hanno fatto secondo me cosa sana e giusta, ma evidentemente non è facile per una famiglia – abituata ad avere un sussidio – farne a meno. Ecco, provate solamente a pensare se, per inseguire l’ideologia green, milioni di lavoratori dovessero dire addio al loro lavoro.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 29 luglio 2023

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