Conta che siano in grado di mettersi d’accordo, tenendo a bada le innumerevoli frizioni: oggi il numero due della Lega, Lorenzo Fontana, lamentava l’ostruzionismo sull’autonomia, ma sui territori, specie a ridosso delle amministrative, liti e divisioni si sono moltiplicate. E con Forza Italia che gioca una partita ambigua, con la partita del Recovery fund che minaccia di chiudere gli spazi di manovra a chiunque non sia allineato ai diktat di Bruxelles, uno sfilacciamento dei sovranisti non è un bel biglietto da visita. È una circostanza che suscita, almeno, un interrogativo: la destra ha davvero pronta l’alternativa al pastrocchio giallorosso?
Alessandro Rico, 3 agosto 2020