Cronaca

Cara Selvaggia Lucarelli, smettila di fare lo squalo

Dopo il caso Ferragni, la giudice di Ballando con le stelle s’è dedicata alla raccolta fondi lanciata dagli amici del 20enne azzannato da uno squalo in Australia

© Global_Pics e helloxandro tramite Canva.com

Si sa: Selvaggia Lucarelli vive di visibilità. Non è un peccato, sia chiaro: ognuno spende il suo tempo come meglio crede e lei ha deciso di fare polemica su qualsiasi cosa esista. Alcune battaglie sono anche meritorie – basti pensare al contributo fornito nel Ferragni-gate – ma altre lasciano veramente il tempo che trovano. L’ultima grande intemerata della giudice di Ballando con le stelle riguarda Matteo Mariotti, il giovane di Parma che ha perso una gamba dopo essere stato attaccato da uno squalo tigre in Australia. Fortunatamente la firma del Fatto non ha preso le difese dell’animale – non è così scontato sottolinearlo – ma nel suo mirino è finita la raccolta fondi per le spese mediche lanciata dagli amici del ventenne.

“Mentre Matteo era ancora in ospedale a Brisbane ho visto la raccolta di soldi dei suoi amici per le spese mediche e ne ho chiesto il motivo, dal momento che erano coperte da assicurazione sanitaria in Australia e che in Italia sono gratuite. Un’amica sua mi ha risposto che non lo sapevano…”, le parole di Selvaggia Lucarelli in un’intervista alla Stampa. Sempre secondo la cronista, la loro reazione sarebbero stati “insulti e minacce”. Manca un dettaglio però: Mariotti aveva spiegato di non sapere nulla della raccolta fondi.

In altri termini: la giudice di paso doble e valzer ha accusato il ventenne reduce da una tragedia di voler trarre dei vantaggi da quanto accaduto. “Chi mi ha accusato di volere lucrare mi ha fatto un male terribile. Più del morso dello squalo”, ha spiegato il giovane parmense, reduce da quattro operazioni e pronto a dover affrontare la vita con una protesi.

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Pressoché convinta di rappresentare il tribunale della verità, la Lucarelli ha proseguito la sua battaglia, pretendendo trasparenza dall’alto della sua tracotanza. Ma la collaboratrice di Travaglio fa finta di non vedere un altro grosso problema legato alla sua filippica, ossia la valanga di haters – suoi seguaci – che si sono scagliati contro il ventenne nel momento più difficile della sa vita. Offese, insulti e persino minacce per una raccolta fondi di cui neanche sapeva nulla. Le autorità accerteranno eventuali responsabilità, non la Lucarelli che per cavalcare un trend su Twitter ha messo in difficoltà un giovane già in una situazione estremamente delicata.

Finchè si tratta di dare un voto a Teo Mammuccari per una bachata va bene tutto. Stesso discorso anche quando c’è di mezzo una truffa acclarata con responsabili già delineati. Ma la Lucarelli lasci perdere il povero Matteo, al quale vanno i nostri auguri di buona guarigione.

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