Cara sinistra, l’immigrazione incontrollata alimenta il lavoro nero

I sostenitori del “diritto a migrare” poi pretendono i controlli sul lavoro

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Schlein migranti

I diritti sul lavoro sono una precondizione di un paese che voglia dirsi civile. Ma “più diritti” significa “più regole e controlli”.

Proprio quelli che i sostenitori dell’immigrazione incontrollata vogliono cancellare abolendo le frontiere in nome di un fantomatico “diritto a migrare”, salvo poi pretenderli, questi diritti e controlli, quando succedono tragedie come quella del bracciante di Latina.

Le due cose sono strettamente collegate. Non è possibile pretendere diritti per chi lavora nei campi e al tempo stesso indignarsi di fronte agli strumenti di contenimento dell’immigrazione irregolare.

Perché l’immigrazione irregolare è proprio quella che alimenta le sacche di lavoro nero, sfruttato e malpagato nei campi, nell’edilizia e in tanti altri settori. Non se ne esce.

Francesca Ronchin, 23 giugno 2024


Autrice del libro IpocriSea, le verità nascoste dietro i luoghi comuni su immigrazione e Ong (Aliberti, 2022). Lavora per la RAI. Suoi scritti sono apparsi su Corriere della SeraLa Verità, PanoramaAnalisi Difesa e altri.


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