Il Palamara che afferma che Matteo Salvini va colpito comunque anche se non ce ne sono i presupposti legali per farlo, è l’epifenomeno di questa mentalità. La quale comporta, appunto, uno sfacciato doppiopesismo che porta a vedere, come è il caso di Serra, ciò che non piace solo nel nemico. Una cultura che accusa la destra di flirtare con forze eversive dopo che per anni lo ha fatto con gruppi extraparlamentari e persino compiacenti verso il terrorismo.
Quanto poi alle “anormalità” o “anomalie” italiane, esse risalgono a una storia, comune alla destra e alla sinistra, di predominio di una cultura radicale e parolaia, trasformista e allergica al liberalismo. Essa risale almeno agi inizi del secolo scorso ed è ben tracciata, per chi voglia approfondire, in un libro di qualche anno fa a cui mi permetto di rimandare: Paolo Buchignani, Ribelli d’Italia. Il sogno della rivoluzione da Mazzini alle Brigate rosse, Marsilio.
Corrado Ocone, 6 giugno 2020