Commenti all'articolo Caro 2021, liberaci da intellò e televirologi

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giùalnord
giùalnord
2 Gennaio 2021, 21:13 21:13

Bravo,ottimo riassunto dei televirologi del 2021.
l’Intervento di Ranieri a “Non è l’arena” di Giletti da un resoconto totale della classe politica che ci ha governato e sta tutt’ora governando:inetti ed imbroglioni allo stato puro!
Spero che i cittadini leggano e si informino bene piuttosto che disinformarsi.

Chiara
Chiara
2 Gennaio 2021, 12:26 12:26

Bravooooo!

Giorgio Colomba
Giorgio Colomba
2 Gennaio 2021, 11:24 11:24

Sperimentata l’ebbrezza della ribalta, certi soloni catodici per il Covid farebbero pure una macumba, pur di non rientrare nel cono d’ombra.

Andrea Donato
Andrea Donato
2 Gennaio 2021, 10:58 10:58

Vivo in Australia, e riguardo al vaccino proprio stamattina al giornale radio hanno detto che il governo sta prendendo tempo per valutare i dati disponibili in merito alla sicurezza, riservandosi di chiedere ulteriori dati prima di rendere il vaccino disponibile.

Marianna
Marianna
2 Gennaio 2021, 8:15 8:15

Condivido in pieno.

Rita Simonitto
Rita Simonitto
1 Gennaio 2021, 21:30 21:30

E’ giusto a fine anno farne il bilancio. Il punto è che l’esito non deve rimanere “lettera morta” bensì spingere ad operare come accade in ogni azienda in cui coloro che hanno toppato vengono rimossi. Senza laute ‘prebende’ tipo ciò che è avvenuto nella gestione Benetton Autostrade – Ponte Morandi – (ma una domanda che mi pongo a quel proposito è questa: “chi doveva controllare i controllori – ovvero il Ministero dei Trasporti fino al giugno 2018 – dov’era?”). E siccome dell’azienda Italia noi ne siamo i principali ‘azionisti’, non è il 2021 che ci deve liberare da coloro che ci hanno amministrato fino al default (fra poco ci arriviamo!) ma dobbiamo darci da fare noi. Prendiamo i ‘personaggi’ citati da A. Rico. Premetto che, non volendo fare la ‘tuttologa’, tendo ad ascoltare tutti coloro che hanno avuto una competenza professionale diversa dalla mia (Recalcati escluso!). Ma l’etica professionale esige la differenziazione tra il momento in cui uno parla da “professionista”, in teoria “edotto sui fatti”, e il momento in cui è un cittadino qualsiasi, dotato delle sue opinioni e delle sue preferenze. E pertanto sarebbe opportuno non ‘impastare’ i due registri perché in questo modo si mortifica la stessa scienza. E’ pur vero che i paradigmi scientifici ‘devono’ essere soggetti a verifica e a trasformazione (e, oltretutto, la medicina… Leggi il resto »