Economia

Caro bollette, arriva la stangata: quanto pagheremo nel 2023

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In questa analisi vorremmo mostrare come, di qui all’inizio del 2023, le bollette luce e gas in Italia raggiungeranno livelli assai elevati, insostenibili per una percentuale assai rilevante delle famiglie e delle aziende, con tutte le possibili conseguenze del caso. Per capire le ragioni di ciò, dobbiamo partire dai grafici aggiornati dei prezzi dell’elettricità e del gas nel nostro Paese relativi agli ultimi tre anni. Li possiamo vedere qui sotto. I prezzi non sono quelli giornalieri, bensì la media di prezzo mensile – ovviamente per ciascun mese – sulle rispettive borse: il PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas e la Borsa elettrica (indice Ipex) per l’elettricità.

I prezzi medi mensili dell’indice Ipex della Borsa elettrica italiana (in alto) e quelli dell’indice della Borsa italiana del gas, ovvero del PSV (in basso), relativi agli ultimi tre anni. (fonte: ns. elaborazione su dati del Gestore dei Mercati Energetici)

Come si può facilmente notare, a luglio di quest’anno i prezzi dell’energia elettrica sono aumentati, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, di 442 / 103 = 4,3 volte (oltre il 400 per cento!), mentre i prezzi del gas sono aumentati, nello stesso periodo, di 185 / 38 = 4,9 volte (dunque ancora di più).

Si noti che, a inizio estate, i titolari di attività in televisione mostravano, in varie trasmissioni (tra cui quella di Porro), le proprie bollette lamentando dei prezzi triplicati rispetto all’anno precedente. Quindi un aumento percentuale un po’ inferiore a quello del grafico. Come mai?

I motivi di questa discrepanza sono fondamentalmente quattro, ed è importante comprenderli bene, se si vuole capire cosa ci aspetterà nei prossimi mesi a livello di prezzi in bolletta:

1. I prezzi mostrati nei grafici si riferiscono – in sostanza – alla “componente energia”, che all’interno di una bolletta di una famiglia “tipo” (cioè con consumo di energia elettrica annuo di 2.700 kWh e consumo annuo di gas pari a 1.400 Smc), in periodo pre-crisi pesava circa il 45% del totale per quanto riguarda l’elettricità e circa il 37% per il gas naturale (dati 2019); mentre per un’azienda il peso era più elevato: per l’energia elettrica circa il 60% del totale della bolletta.

2. Poiché il governo ha da mesi temporaneamente azzerato, nella bolletta luce, gli “oneri di sistema” – che per una famiglia tipo pesavano per circa il 22% (dati 2019) – oggi la “componente energia” in una bolletta elettrica pesa per oltre il 65%, cioè per circa 2/3 (e non più per il 45%). Anche per il gas c’è stato l’azzeramento degli “oneri di sistema”, ma questi pesavano in bolletta per poco più del 4%, per cui oggi per una famiglia media il costo del gas incide in bolletta per circa il 41%.

3. Vi è uno sfasamento temporale che può arrivare ad alcuni mesi fra quando vi è un aumento dei prezzi mensili su una borsa energetica e quando questo medesimo aumento arriva in bolletta al cliente finale. Fra l’altro, nel caso dei clienti in “regime di maggior tutela”, i prezzi sono sempre stati fissati trimestralmente dall’Authority (Arera), e soltanto dal prossimo ottobre verranno fissati con cadenza mensile, per minimizzare questo sfasamento temporale.

4. I rialzi percentuali in bolletta non sono uguali per tutti i clienti: se questi ultimi avevano stipulato con il proprio fornitore contratti a prezzo variabile (indicizzati + uno spread), l’entità dello spread applicato varia da fornitore a fornitore; se invece il cliente aveva stipulato un contratto a prezzo fisso quando i prezzi dell’energia erano bassi, potrà avere una spesa stabile finché permarrà il blocco imposto dal Governo sulle modifiche unilaterali dei contratti.

Ora che sappiamo come funziona il mondo delle bollette luce e gas in relazione a quello delle rispettive borse energetiche, la domanda fondamentale è: cosa succederà ai prezzi in bolletta nei prossimi mesi? Per capirlo, bisogna tornare a guardare i grafici mostrati all’inizio di quest’articolo. Ebbene, vediamo che, per quanto riguarda l’elettricità, l’aumento a partire dal “solito” mese di luglio 2021 ad agosto di quest’anno è stato di 543 / 103 = 5,3 volte; mentre per il gas, nello stesso periodo, l’aumento è stato di 250 / 38 = 6,6 volte. Ma non dimentichiamo che questa è solo la “componente energia”. Come si rifletterà tutto ciò sul prezzo in bolletta pagato dai cittadini nei prossimi mesi?

Se lo scorso luglio in televisione vedevamo aziende con bollette elettriche triplicate rispetto a luglio dell’anno precedente (2021), fra qualche mese le medesime aziende avranno bollette elettriche non più triplicate bensì quanto meno quadruplicate rispetto al luglio 2021. E si noti che questo aumento è certo, non è una ipotesi di scuola, in quanto finora non abbiamo tenuto conto del fatto (questo sì, in teoria aleatorio) che nei grafici dei prezzi di borsa non si è ancora raggiunto il picco. Un recente report di Goldman Sachs firmato da Alberto Gandolfi e Mafalda Pombeiro prevede che, alle quotazioni attuali sulle borse energetiche, “nel 2023 le famiglie italiane rischiano di ricevere bollette da quasi 500 euro al mese. Cifra monstre destinata ad aumentare ulteriormente fino a superare i 590 euro (402 per il gas e 193 per l’energia elettrica) in caso di completa interruzione dei flussi di gas russi” (in tal caso, infatti, i prezzi dell’energia schizzerebbero ulteriormente verso l’alto).

Concordi con l’analisi della banca americana sono le previsioni per il prossimo anno fatte da Assoutenti, il cui presidente Furio Truzzi all’inizio di questo mese ha dichiarato: “Senza interventi efficaci da parte del governo, ed ai livelli attuali dei prezzi sulla borsa TTF di Amsterdam, nel 2023 la bolletta media annua di luce e gas per una famiglia ‘tipo’ potrebbe raggiungere quota 5.266 euro (pari quindi a 438 euro al mese), di cui 3.052 euro per il gas e 2.214 euro la luce”. Non è difficile, quindi, calcolare quale sarebbero i prezzi a kWh ed a metro cubo (comprensivi di tasse e oneri vari) corrispondenti alla previsione di Assoutenti: poiché una famiglia media consuma 2.700 kWh l’anno, si tratta di 2.214 euro / 2.700 kWh = 0,82 euro/kWh; mentre per il gas, poiché una famiglia media consuma 1.400 metri cubi l’anno, si tratta di 3.052 euro/ 1400 mc = 2,18 euro/ mc.

Si noti che i prezzi appena calcolati non sono quelli della sola “componente energia” – cioè della materia prima – bensì quelli comprensivi anche delle imposte e delle spese di trasporto e gestione del contatore, ovvero che si ottengono prendendo una bolletta e dividendo l’importo totale da pagare per il numero di kWh (nel caso dell’elettricità) o per i metri cubi standard (nel caso del gas) consumati nel periodo. Quindi, per sapere quanto potreste arrivare a pagare nel 2023 l’energia nello scenario più ottimistico (cioè di interruzione solo parziale dei flussi di gas dalla Russia), potete fare questo semplice calcolo sulle vostre bollette del luglio 2021 e confrontare il risultato ottenuto con le stime di Assoutenti. Il rapporto fra queste ultime e il vostro risultato vi darà l’incremento atteso nel vostro caso. Nello scenario peggiore, naturalmente, i prezzi a kWh ed a metro cubo sarebbero ben più elevati di quelli qui illustrati.

Dunque, dal caro-bollette di alcuni mesi fa, nei prossimi mesi si arriverà a vere e proprie bollette monstre, cioè con importi insostenibili. Un recente articolo pubblicato dalla Fondazione Hume – dal titolo Perché per quest’autunno inverno si prospetta un “lockdown energetico” ed i rischi per l’Italia – ha illustrato quali potrebbero essere le conseguenze pratiche di ciò su famiglie, imprese, Comuni e sul tessuto socioeconomico italiano. Rimandiamo quindi a tale analisi il lettore interessato a questi aspetti.

Qui ci limitiamo ad osservare un fatto importante ma sottovalutato da molti: la chiusura temporanea o il fallimento delle aziende italiane più energivore provocherebbe un effetto a catena sulle rispettive filiere, in quanto dai prodotti realizzati da tali aziende dipendono sia gli assemblaggi sia la disponibilità di prodotti da vendere da parte delle attività commerciali. Dunque, vi sarebbe una sorta di “effetto leva” che amplificherebbe a dismisura l’impatto sul Paese di queste bollette-monstre. Un gran numero di aziende sarà costretto a chiudere e tantissime famiglie non saranno in grado di pagare le bollette. Questa è la dura realtà. Per evitare ciò, urgono soluzioni rapide ed efficaci, tema che per la sua importanza e complessità contiamo di affrontare in un altro articolo.

Paolo Becchi e Mario Menichella, 15 settembre 2022