Cecco61, volentieri glielo spiego: mi riferivo non alle discoteche ma ho preso ad esempio tutti quei locali, sparsi in città ma immagino anche in cittadine, dove non esistono tavoli per sedersi (se non 3 o 4 tavolini fuori dal bar/locale) e dove all’esterno sostano, assembrate, centinaia e centinaia di persone, in uno spazio molto ristretto. Queste persone non sono sedute ai tavoli ma in piedi, ammassate, ed acquistano alcool che bevono in piedi fuori dal bar/locale. Conosco benissimo la strategia di creare assembramento fuori dalle discoteche per attirare clientela (ora sarebbe scorretta, ne conviene?) ma non mi riferivo a questi assembramenti/operazioni di marketing, bensì a quelle (tante) situazioni fuori da alcuni (non pochi) locali/bar di diverse zone della movida cittadina. Sono d’accordo con lei, per colpa di qualche gestore furbacchione, impavido e menefreghista, ora ci rimettono tutti i gestori, anche quelli che si sono impegnati per servire ai tavoli e sacrificati con sforzo e lavoro. Allora le chiedo: perché questi ultimi non se la prendono con i gestori di locali che hanno creato caos e assembramenti ingestibili e se la prendono invece con il governo? In parte le do ragione: andavano chiusi SOLO quei locali che spudoratamente non seguivano le regole. Io non so dove viva lei, io vivo in una grande città e vicino a zone di grande “movida”.… Leggi il resto »
Nedo Micci
19 Ottobre 2020, 15:27 15:27
A proposito di Svezia… c’e’ una cosa che puo’ favorire un numero piu’ basso di contagi… sono le relazioni umane. I giovani se ne vanno presto di casa e le occasioni per frequentare i genitori in Svezia sono piu’ rare che da noi. Le nostre relazioni, al contrario, sono tra genitori, figli, nonni e nipoti improntate al ” pappa e ciccia”. In Svezia non e’ cosi’… ovvero in soldoni e’ un fatto di costume che depotenzia la circolazione del virus. Chiaro no? Anche tra familiari ci si vede meno.
Pippo
19 Ottobre 2020, 10:32 10:32
Quindi la soluzione per voi è lasciare assembramenti di centinaia di ragazzi ammassati senza mascherina fuori dai locali dalle 22 fino alle 4 del mattino? Per capire, a parte lamentele e scrivere poveri gestori di bar, quale soluzione individuate voi. I gestori dei bar dove erano quando avevano centinaia di persone ammassate fuori dai loro locali? Non si sono accorti perché troppo impegnati ad incassare soldi a palate? Avete visto con i vostri occhi che tipo di assembramento o ammassamento di gente c’era? A giudicare da ciò che commentate, sembra di no.
Alex
19 Ottobre 2020, 9:13 9:13
“Ma con quale barbaro coraggio qualcuno si annovera il diritto di definire un’attività “non fondamentale”. Ma soprattutto “non fondamentale” per chi?”
RISPOSTA: per la collettività.
Ci sono servizi e prodotti che non sono, obiettivamente, fondamentali. Il 70% delle fabbriche nel mondo produce beni non necessari (per vivere).
Ovviamente qualsiasi attività e produzione di beni produce ricchezza e posti di lavoro (insieme ai profitti dell’imprenditore) e questo è un bene.
Tuttavia in un momento di emergenza mondiale alcune attività non necessarie devono essere chiuse o limitate e il governo deve sostenere gli esercenti con sussidio mensile e ristoro delle loro spese anche con sospensione (come è stato fatto) delle cartelle esattoriali.
La ripresa sarà lenta e difficile ma le persone piano piano riprenderanno a consumare e gli esercenti riprenderanno i loro profitti.
Che altro si può fare?
Laval
19 Ottobre 2020, 8:13 8:13
Mentre gli italiani vengono tartassati in ogni modo i clandestini untori infetti pascolano tranquilli per l’Italia e nessuno ne parla.
Gabriele Pelagracci
19 Ottobre 2020, 6:46 6:46
Che lo Stato non faccia nulla per le attività “meno necessarie” è normale, considerando che fa quasi nulla anche per quelle necessarie! Ma pensiamo un po’ in un’altra direzione….. e se la crisi economica post-covid non fosse un danno collaterale, ma il fine, così non quadrerebbero i “CONTI”?
Cecco61, volentieri glielo spiego: mi riferivo non alle discoteche ma ho preso ad esempio tutti quei locali, sparsi in città ma immagino anche in cittadine, dove non esistono tavoli per sedersi (se non 3 o 4 tavolini fuori dal bar/locale) e dove all’esterno sostano, assembrate, centinaia e centinaia di persone, in uno spazio molto ristretto. Queste persone non sono sedute ai tavoli ma in piedi, ammassate, ed acquistano alcool che bevono in piedi fuori dal bar/locale. Conosco benissimo la strategia di creare assembramento fuori dalle discoteche per attirare clientela (ora sarebbe scorretta, ne conviene?) ma non mi riferivo a questi assembramenti/operazioni di marketing, bensì a quelle (tante) situazioni fuori da alcuni (non pochi) locali/bar di diverse zone della movida cittadina. Sono d’accordo con lei, per colpa di qualche gestore furbacchione, impavido e menefreghista, ora ci rimettono tutti i gestori, anche quelli che si sono impegnati per servire ai tavoli e sacrificati con sforzo e lavoro. Allora le chiedo: perché questi ultimi non se la prendono con i gestori di locali che hanno creato caos e assembramenti ingestibili e se la prendono invece con il governo? In parte le do ragione: andavano chiusi SOLO quei locali che spudoratamente non seguivano le regole. Io non so dove viva lei, io vivo in una grande città e vicino a zone di grande “movida”.… Leggi il resto »
A proposito di Svezia… c’e’ una cosa che puo’ favorire un numero piu’ basso di contagi… sono le relazioni umane. I giovani se ne vanno presto di casa e le occasioni per frequentare i genitori in Svezia sono piu’ rare che da noi. Le nostre relazioni, al contrario, sono tra genitori, figli, nonni e nipoti improntate al ” pappa e ciccia”. In Svezia non e’ cosi’… ovvero in soldoni e’ un fatto di costume che depotenzia la circolazione del virus. Chiaro no? Anche tra familiari ci si vede meno.
Quindi la soluzione per voi è lasciare assembramenti di centinaia di ragazzi ammassati senza mascherina fuori dai locali dalle 22 fino alle 4 del mattino? Per capire, a parte lamentele e scrivere poveri gestori di bar, quale soluzione individuate voi. I gestori dei bar dove erano quando avevano centinaia di persone ammassate fuori dai loro locali? Non si sono accorti perché troppo impegnati ad incassare soldi a palate? Avete visto con i vostri occhi che tipo di assembramento o ammassamento di gente c’era? A giudicare da ciò che commentate, sembra di no.
“Ma con quale barbaro coraggio qualcuno si annovera il diritto di definire un’attività “non fondamentale”. Ma soprattutto “non fondamentale” per chi?”
RISPOSTA: per la collettività.
Ci sono servizi e prodotti che non sono, obiettivamente, fondamentali. Il 70% delle fabbriche nel mondo produce beni non necessari (per vivere).
Ovviamente qualsiasi attività e produzione di beni produce ricchezza e posti di lavoro (insieme ai profitti dell’imprenditore) e questo è un bene.
Tuttavia in un momento di emergenza mondiale alcune attività non necessarie devono essere chiuse o limitate e il governo deve sostenere gli esercenti con sussidio mensile e ristoro delle loro spese anche con sospensione (come è stato fatto) delle cartelle esattoriali.
La ripresa sarà lenta e difficile ma le persone piano piano riprenderanno a consumare e gli esercenti riprenderanno i loro profitti.
Che altro si può fare?
Mentre gli italiani vengono tartassati in ogni modo i clandestini untori infetti pascolano tranquilli per l’Italia e nessuno ne parla.
Che lo Stato non faccia nulla per le attività “meno necessarie” è normale, considerando che fa quasi nulla anche per quelle necessarie! Ma pensiamo un po’ in un’altra direzione….. e se la crisi economica post-covid non fosse un danno collaterale, ma il fine, così non quadrerebbero i “CONTI”?