Gentile dott. Porro,
mi sono trovato in una situazione grave per me e per il mio locale (Antò Pizza, ndr) che da lavoro a varie famiglie. Alcune sere fa è venuto nel mio locale un attivista No Green Pass, Santi Daniele Zuccarello, il quale ha fatto un post su Facebook che è stato ripreso in termini del tutto superficiali e inappropriati dal prof. Burioni, con l’eco che può immaginare. Le conseguenze per il mio locale si stanno prospettando disastrose: sabato non ci ha chiamato quasi più nessuno, se lo facevano era per ingiuriarci e accusarci di cose del tutto lontane da noi e dalla realtà dei fatti.
Le racconto come è andata:
Giovedì sera è venuto da noi a cena il suddetto Santi Daniele Zuccarello con altre 6-7 persone: non avendo il Green Pass, li abbiamo fatti accomodare nel nostro gazebo fronte giardino, struttura all’interno della quale la legge sancisce che non serva il controllo del Green Pass. Zuccarello ad un certo punto fa una foto con una certa angolatura da cui si intuisce poco che stava sotto un gazebo e si vanta che stava mangiando al coperto senza Green Pass. Ieri, non so per quale cortocircuito, il prof. Burioni intercetta il post e pubblica su Twitter in cui ci attacca addossando la colpa a noi ristoratori e/o comunque alla categoria, il fatto che la Sicilia sia passata in zona gialla e che la gente che si rivolge agli ospedali per delle malattie comuni, moriranno per colpa nostra. Burioni ha blindato il suo post, impedendomi una qualsiasi possibilità di replicare. Quello che si è scatenato dopo è da incubo: tantissime critiche negative che stanno affossando il nostro locale, fino a prima di questo guaio primo in tutte le classifiche.
Le cose non sono andate così, il posto dove stavano glielo faccio vedere in foto, aveva perfino la vista mare, e adesso mi trovo impotente a dover affrontare questo mare in piena di critiche alle quali non posso replicare. Spero che lei possa darmi una mano, darmi spazio per ripristinare la verità e cancellare questa incredibile leggerezza del professore che, grazie alla sua mediaticità, può rovinare impunitamente intere famiglie se sbaglia e non si documenta, così come farebbe uno qualsiasi di voi giornalisti, perché quella è la vostra professione.
La prego quindi di darmi ascolto, potermi dare uno spazio in qualche modo per poter replicare, esercitando quello che è un mio sacrosanto diritto e che Burioni mi ha proditoriamente negato.
La ringrazio e mi scuso per il tempo che le ho rubato ma, veramente, non so come fare contro questa ingiustizia.
Antonio Paratore
—
Nota di redazione: sabato sera il prof. Burioni ha pubblicato alcuni tweet di scuse al ristoratore: “Devo scusarmi per un post nel quale ho involontariamente riportato una notizia errata – ha scritto – La tavolata di siciliani senza green pass non si trovava, come sembrava dal loro post, all’interno, ma in un gazebo dove non è necessario il green pass, come evidente da questa foto”. E ancora: “Bisogna però dire che il post era palesemente scritto per fare capire quello che ho capito (non da solo), visto il tono e il testo molto esplicito. Ma il locale non c’entra! In ogni caso rimane valido il messaggio: non cenate all’interno senza green pass”.