Un commensale mi ha inviato questa lettera dove racconta un episodio grottesco a cui ha assistito fuori da Palazzo Chigi e che riguarda un ministro.
Caro Porro,
Le racconto un siparietto non solo molto simpatico ma anche molto significativo al quale abbiamo assistito io e mia moglie perché ci dà anche il polso del Paese che siamo diventati per quanto riguarda i politici che ci governano. Sono in vacanza a Roma con la mia famiglia e mercoledì pomeriggio siamo stati in giro nei pressi della Camera e di Palazzo Chigi. Ci siamo detti… magari incontriamo qualche politico. Sa, tipica curiosità di chi li vede sempre in tv. Magari speravamo di vedere Renzi, Bersani, Di Maio… insomma, i politici che vanno tutti i giorni in televisione e anche nella Sua trasmissione.
All’angolo tra Montecitorio e l’Albergo Nazionale abbiamo assistito a una scena spassosissima: un onorevole di Forza Italia che faceva notare ai Carabinieri che non stavano consentendo l’accesso oltre le transenne che delimitano la piazza a… un ministro. È andata davvero così. Il ministro Vincenzo Amendola (sinceramente neanche noi sapevamo chi fosse, poi siamo andati a vedere su google che è Ministero per gli Affari europei) si è avvicinato al passaggio controllato dalle Forze dell’ordine. Gli è stato chiesto un documento e lui, senza scomporsi ha provato a cercare nella borsa solo che non lo trovava e dopo circa un minuto era ancora lì bloccato al varco.
Gli si è avvicinato un giovane onorevole di Forza Italia e gli ha detto: “Scusate ma si tratta di un ministro”. Caro Porro, vuole sapere che cosa hanno risposto i Carabinieri? “Onorevole Cattaneo, noi a lei la conosciamo ma lui non sappiamo chi sia”. Il tutto, nell’imbarazzo generale. Dopo un po’ il ministro ha trovato un documento… pensando che bastasse dire “Eccolo, l’ho trovato”. Per carità. I Carabinieri, invece, imperterriti gli hanno chiesto di aprirlo e mostrarglielo per incrociare dati e foto. Tragga lei le conclusioni…