Caro Porro,
in queste ore sto sentendo un coro unanime di indignazione per il comportamento che i calciatori dell’Argentina hanno avuto nei confronti degli olandesi. Quell’esultanza provocatoria sbattuta in faccia agli avversari dopo il calcio di rigore vincente di Lautaro ha ricevuto la ferma condanna di tutto il mondo dello sport. Da una parte la disperazione degli olandesi, dall’altra la gioia degli argentini che si fanno beffa degli sconfitti.
Capisco che da calciatori strapagati non dovremmo vedere certi atteggiamenti. Capisco pure che nello sport oltre a saper perdere, bisogna pure saper vincere nel rispetto degli avversari. Però, vi prego, risparmiateci tutta questa inutile retorica sulla sportività.
Quella tra Argentina e Olanda è stata una partita ricca di nervosismo fin dal primo minuto di gioco, dove non sono mancati momenti di tensione, cartellini gialli e qualche rissa per colpa di entrambe le squadre. È il calcio bellezza, funziona così. Accade nei campetti di provincia come in un campionato del Mondo e poco importa se a guardarti sono poche decide di spettatori o l’intero pianeta. E poi, cari indignati che ve la prendete tanto con gli argentini, avete visto cos’hanno fatto gli olandesi nei confronti di Lautaro Martinez? Mentre il calciatore argentino si apprestava a raggiungere il dischetto per calciare il rigore decisivo è stato letteralmente accerchiato col fine di innervosirlo e indurlo a sbagliare. Un episodio che nella liturgia dei calci di rigore non si vede mai fare, soprattutto a questi livelli.
Insomma, quell’esultanza sprezzante è figlia di 120 minuti di scontri fisici e provocazioni verbali. È stata un’esultanza umana. Risparmiateci quindi la solita morale sulle buone maniere tipica delle verginelle.
Luca, 10 dicembre 2022