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Caro Porro, ecco il paradosso del green pass a mio figlio - Seconda parte

Dal 6 agosto mio figlio non potrà usare i mezzi pubblici? Non ha la patente, ha trovato finalmente un piccolo lavoro, che gli dà un poco di autostima, Non voglio discutere del mostro giuridico ed etico che sta risorgendo da una tomba dove avevamo creduto di seppellirlo neppure cento anni fa. Ho letto la Arendt e ho visto concretizzarsi mese dopo mese le sue parole. E non c’è virus che tenga di fronte alla degradazione dell’umano. Ma si può parlare ancora di umanità? Io che ho tanto lottato per l’inclusione, perché il dramma della diversità mi ha scavato il cuore, vengo rigettata in fondo a un fosso, dopo essermi scarnificata le dita per tirarlo fuori, da sola. Farò ricorso ovviamente.

Ma intanto mio figlio ha ricominciato con i tic, è di là buttato sul letto a fissare il soffitto, e io ricomincio a tremare. Una narrazione incongruente, contradditoria, illogica, leggi violate, regolamenti europei sorvolati, cure oscurate. E tanta gente deceduta, fisicamente o spiritualmente. Ma se vogliono ancora morti, non avranno mio figlio.

SM, 2 agosto 2021

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