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Caro Porro, è doppiopesismo? Cosa si dimenticano i pacifisti in piazza

Serra manifestazione
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Caro Porro, il conformismo è un carattere naturale della nostra specie, rilevabile anche con gli strumenti dell’etologia. Non è omogeneamente diffuso in tutte le culture. La nostra ne è affetta un po’ meno di altre. Ma non ne è immune. In politica il conformismo brilla di luce propria. Per esempio, nella manifestazione tenutasi a Roma si parlato del dovere di difenderci e di difendere i paesi e i popoli che subiscono prevaricazioni. Il riferimento ricorrente è stato all’Ucraina e a Gaza.

Domanda: nessuno degli oratori conosceva quanto è successo nel Caucaso, dove si è compiuta – nel giro di pochi giorni – una pulizia etnica radicale degli armeni del Nagorno Karabakh, una regione dove essi vivevano da almeno 3000 anni? Deficit informativo? Rimozione psicologica motivata dall’interesse per il gas dell’Azerbaigian? Disinteresse per un tema non à la page? Sì, anche tutto questo. Ma – soprattutto – conformismo, ovverosia pigrizia mentale e benessere del sentirsi tutti concordi, almeno su qualcosa.

Ragionare di armeni, ma anche di curdi ed ebrei, è oggi più faticoso e meno auto-gratificante che esprimere – tutti in coro – solidarietà con Ucraina e Gaza. Possiamo chiamarlo doppiopesismo?

Gabriele Ciampi, 31 marzo 2025

Ps: per approfondire, ecco un articolo del Bollettino della Società Geografica Italiana: “Spunti di riflessione desumibili dalle recenti vicende degli armeni nel Vicino Oriente transcaucasico”. L’intero numero monografico della rivista, dedicato all’Armenia, può essere scaricato andando sul sito www.bsgi.it e cliccando sull’icona denominata Series 14 Vol. 6 N. 2 (2023).  

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